Un’estate per rinascere
Facciamo tesoro del maggiore tempo a disposizione per prenderci cura del nostro corpo, della mente e dello spirito. Per riscoprire così un profondo benessere e un rinnovato equilibrio. Con noi stessi e con gli altri.
Ci sono parole che rimandano precisamente a un’immagine o un oggetto e altre a una pluralità di significati. Forma è senza dubbio una di queste. Dal verbo all’aggettivo, passando per il sostantivo, le accezioni con cui intendere questo termine sono numerose. Dipende in parte anche dalla sua duplice origine: dal latino forma e dal greco μορφή (morphé). Il primo lemma ha origine dalla radice sanscrita dhar, che significa «tenere, sostenere», da cui deriva anche firmus, per cui forma significherebbe letteralmente «figura stabile». Il secondo lemma si rifà alla base mor (vedere, apparire), cui è stata unita la radice fé (faccia), per cui la forma sarebbe la «faccia visibile» della realtà.
Sono trascorsi secoli e il termine si è diffuso nell’uso comune secondo queste due versioni, ma oggi, dopo il covid, rimettersi in forma ha – ancora una volta – un significato del tutto nuovo. A maggior ragione al termine di una primavera di relativa tranquillità e durante un agosto in cui è finalmente possibile muoverci liberamente per il Paese e il mondo. Tra i numerosi aspetti che la pandemia ha messo in luce e i pochi di cui abbiamo fatto tesoro, c’è la consapevolezza che per rimetterci in forma non basta il corpo o la mente, ma è necessario il complicato equilibrio di entrambi, la delicatissima bilancia in cui conta ogni aspetto della nostra vita. Non possiamo più avanzare come dei robot tralasciando il corpo, né scolpire il fisico se siamo consumati dallo stress. Il benessere psichico, per cui questo mese, con le sue ferie obbligate e più tempo a disposizione, è decisivo, vuole che ogni tassello abbia il suo posto e la sua dignità. Solo così possiamo preparare al meglio i prossimi mesi e riprenderci dalle fatiche dei precedenti.
Il seguito sulla rivista.
di Marte Perrini