Meno plastica più salute 

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La Giornata mondiale dell’ambiente, che si celebra il 5 giugno, è quest’anno dedicata a desertificazione e siccità. L’anno scorso si era, invece, focalizzata sulla plastica e proprio di questo vogliamo ora parlare perché, nonostante la ricorrenza, i passi avanti sono stati pochi. La produzione di plastica è aumentata a dismisura in pochi decenni, passando da un milione e mezzo di tonnellate nel 1950 a oltre 400 milioni del 2020. Un incremento a cui ha fatto seguito un’impennata dei rifiuti di questo materiale.
Metà della plastica raccolta per il riciclaggio viene esportata in Paesi extra-europei per essere trattata. Milioni di tonnellate finiscono negli oceani. Meno del 10 per cento viene effettivamente riciclata.
Il Parlamento europeo fa sapere che «sta prendendo misure per ridurre la quantità dei rifiuti di plastica» e l’Italia – diciamolo con orgoglio – è tra i Paesi virtuosi. Ma cosa succede agli scarti che comunque si generano, nonostante gli sforzi compiuti? E come si può aumentare il tasso di riciclaggio?

Il seguito sulla rivista.

di Savio

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