Probabile la svolta a destra

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I conservatori euroscettici e i populisti pregustano il successo. E mentre crescono i nemici dell’Europa, rischia di diminuire l’attenzione per i temi europei a favore degli interessi nazionali.

A ogni appuntamento con le elezioni europee la domanda è sempre la stessa: gli elettori andranno alle urne pensando all’Europa o le loro scelte saranno condizionate soprattutto dalla politica interna?
La sensazione è che i temi dominanti saranno quelli nazionali. In Francia, per esempio, le elezioni europee sono presentate da alcuni come elezioni di metà mandato o come un’anticipazione delle presidenziali del 2027. Le elezioni in Europa «sono anzitutto elezioni di medio termine», afferma Jordan Bardella, capo lista del partito di estrema destra Rassemblement National, che chiede così di «sanzionare l’Europa di Macron». E aggiunge: «Se sarò in testa, chiederò ovviamente lo scioglimento dell’Assemblea nazionale la sera stessa». Ipotesi assai remota, dal momento che solo il presidente della Repubblica può prendere una tale decisione.
Anche in Italia le elezioni saranno un test per il governo guidato da Giorgia Meloni. Contati i voti, si peseranno gli equilibri all’interno della maggioranza e dell’opposizione. Quanto perderà Matteo Salvini? E ci sarà il sorpasso di Forza Italia ai danni della Lega? E a sinistra, sfumati gli entusiasmi per il “campo largo”, sarà premiato più il Pd di Elly Schlein (candidata) o i Cinque stelle di Giuseppe Conte (che non si candida)?
«Sono forti il tentativo e la tentazione di usare le elezioni europee come elezioni di metà mandato, come si dice negli Stati Uniti, in cui la gente esprime la propria insoddisfazione contro il gruppo che governa. Naturalmente, l’estrema destra europea fa spesso questo gioco quando non è al potere», ha detto Pascal Perrineau, politologo e professore emerito a Sciences Po, a Parigi. Così la destra polacca cercherà una rivincita contro il governo europeista guidato da Donald Tusk. In Spagna, il governo guidato dal socialista Pedro Sanchez è molto criticato soprattutto per la sua alleanza con i nazionalisti catalani. Così il centrodestra spagnolo sente profumo di rivincita.

Il seguito sulla rivista.

di Roberto Zichittella

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