L’incompiuta meraviglia
Conosciuto soprattutto per la Sagrada Familia, la sua opera più celebre, Antoni Gaudì, geniale architetto catalano, viene ricordato, a 170 anni dalla nascita, con mostre e convegni in tutto il mondo.
Èuna cattedrale unica al mondo, incompiuta, un’opera ancora misteriosa, da decenni simbolo di Barcellona: la Sagrada Familia. Un capolavoro che ha reso fama e gloria universale a Antoni Gaudì, il più originale e poliedrico architetto vissuto tra Ottocento e Novecento.
L’artista ebbe l’incarico di occuparsi di questa gigantesca struttura nel 1883, ma i veri lavori iniziarono nel 1900. Si dedicò a essa con tutto l’impegno di cui era capace, ma la lasciò ancora largamente incompiuta alla sua morte, nel 1926. Stava osservando in mezzo alla strada l’effetto degli ultimi lavori sulla facciata e non vide il tram che lo investì, uccidendolo. Aveva 74 anni.
Quest’anno, in tutto il mondo, si moltiplicano mostre e convegni dedicati ai 170 anni dalla nascita di questo geniale catalano, avvenuta nel 1852 a Reus, vicino a Tarragona. Fin da ragazzo Gaudì spiccava per la sua fantasia e il talento nel disegno. Non era uno studente comune: accompagnava la sua profonda fede religiosa con un umorismo corrosivo. Quando si laureò, il direttore del corso di architettura commentò: «Non so se abbiamo conferito il titolo a un pazzo o a un genio, con il tempo si vedrà». Abbiamo avuto la risposta: tra il 1984 e il 2005 ben sette delle opere da lui progettate e costruite a Barcellona sono state inserite dall’Unesco nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità.
Da giovane, Gaudì si atteggiava a dandy: era bello, elegante, un intellettuale dalla cultura eclettica, multiforme. Nel 1878, all’Esposizione universale di Parigi conobbe Eusebi Guell, un ricco industriale catalano, che rimase affascinato dall’esuberanza creativa dell’artista. Lo incoraggiò, lo finanziò, lo incaricò di realizzare per lui le prime fantastiche costruzioni.
Il seguito sulla rivista.
di Tina Lepri