Yemen la guerra infinita

Il conflitto, che dura da otto anni, ha provocato morti, carestie e miseria. Le vittime sono soprattutto i bambini: Save the children, operativa nel Paese da sessant’anni, racconta i progetti di aiuto.   

La guerra in Yemen e la crisi umanitaria che ne è derivata hanno determinato nel Paese una situazione drammatica, con oltre 20 mila vittime civili tra marzo 2015 e marzo 2021. Quasi otto anni di combattimenti hanno costretto più di 4 milioni di persone, tra cui più di 2,4 milioni di bambini e bambine, a lasciare le loro case e si stima che il 65 per cento della popolazione – 20 milioni di persone – abbia bisogno di assistenza.
Il conflitto affonda le sue radici nella primavera araba del 2011, quando una rivolta ha costretto il presidente di lunga data, Ali Abdullah Saleh, a cedere il potere al suo vice, Abdrabbuh Mansour Hadi. La transizione politica avrebbe dovuto portare stabilità nel Paese, che è anche uno dei più poveri in tutto il Medio Oriente, ma così non è stato. 
Da allora la situazione è precipitata. Il presidente Hadi ha dovuto affrontare vari attacchi da parte delle forze militari fedeli a Saleh, una crescente insicurezza alimentare e una crisi economica dilagante. 
I combattimenti sono iniziati nel 2014 quando il movimento ribelle musulmano sciita Houthi ha preso il controllo della provincia settentrionale di Saada e delle aree limitrofe. Gli Houthi hanno continuato ad attaccare arrivando a conquistare la capitale Sanaa, costringendo Hadi all’esilio all’estero. Il conflitto si è intensificato drammaticamente nel marzo 2015, quando l’Arabia Saudita e altri otto Stati – per lo più arabi sunniti sostenuti dalla comunità internazionale – hanno lanciato attacchi aerei contro gli Houthi, con l’obiettivo dichiarato di ripristinare il governo di Hadi. L’Arabia ha giustificato il proprio intervento in Yemen affermando che l’Iran sostiene gli Houthi con armi e supporto logistico, un’accusa che quest’ultimo Paese nega. Il conflitto è entrato così a far parte di una serie di tensioni regionali e culturali nel Medio Oriente tra sciiti e sunniti.

Il seguito sulla rivista.

di Save the children

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