Un anno senza arte

Musei chiusi e niente mostre. Il 2020 è stato così. Durante questo periodo sono, però, state sperimentate nuove iniziative, come le visite virtuali, che hanno avvicinato tutti alla cultura.

Nell’anno della pandemia che ha costretto a chiudere al pubblico le porte ufficiali dell’arte, l’Italia ha registrato un aumento di visitatori virtuali, nei musei e siti archeologici, del 30 per cento rispetto al 2019. Non solo le principali istituzioni, ma gran parte dei musei regionali, comunali, privati hanno creato una vera rivoluzione per l’arte e la cultura. I vari lockdown, i divieti di apertura, l’azzeramento del turismo hanno condotto a un risultato inatteso: la scoperta del digitale, delle visite a distanza, delle dirette live on demand e di altre forme di comunicazione che hanno portato nelle nostre case le immagini di straordinari tesori d’arte. Un cambiamento radicale, che ha fatto conoscere e apprezzare la bellezza anche a chi non ha mai messo piede in un museo. Certo, l’incontro di persona con i capolavori è un’emozione insostituibile, ma il 2020 è stato per molti un anno di svolta, di sorprese, di scoperta della cultura: un momento storico vissuto da milioni di utenti in rete. Oggi i siti internet dei musei presentano veri e propri programmi per le visite virtuali, danno appuntamento per le mostre online, annunciano la presenza di direttori e storici dell’arte che spiegano in diretta il significato dei capolavori esposti. Basta un clic per assistere a preziose e interessanti lezioni con esperti divulgatori.

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Tina Lepri

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