Arriva il finale di L’amica geniale
La quarta e ultima parte di L’amica geniale, dal titolo Storia della bambina perduta, andrà in onda in cinque serate su Rai 1 a partire dall’11 novembre. La protagonista Elena Greco, detta Lenù, sarà impersonata dalla brava Alba Rohrwacher, che spesso incarna donne difficili.
Due sono i romanzi italiani di grande popolarità negli ultimi anni: La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano e L’amica geniale di Elena Ferrante. Successi non solo all’interno dei confini nazionali ma anche all’estero. Tanto che entrambi sono stati trasposti sullo schermo grazie a coproduzioni internazionali. Film che hanno goduto del favore del pubblico, sia sul grande sia sul piccolo schermo. E due sono i loro tratti comuni.
Il primo elemento importante è l’ideatore, colui che ha pensato di trasporre la parola scritta in immagini, firmando la sceneggiatura, in tandem con l’autore letterario, e poi curando la regia: Saverio Costanzo, romano, 49 anni, figlio del grande Maurizio, capace di costruirsi da solo una solida fama di cineasta (Private, Hungry Hearts, Finalmente l’alba). «Sono state esperienze completamente diverse», dice Costanzo. «Il libro di Giordano è stato letto da milioni di persone, ma io non ho fatto il film che molti si aspettavano. Con Paolo poi c’è stato un confronto continuo. Invece, sono stato fedele al racconto di Ferrante (o come si chiama davvero, al di là dello pseudonimo), però lei è rimasta un fantasma. Ho un pacco alto così di mail che ci siamo scambiati. L’unica cosa che posso confermare è che è stata lei a volermi». A questo punto, sorge spontanea la domanda: perché? «Sinceramente, non lo saprei dire. Forse perché per me l’autorità è sempre stata donna. Sono cresciuto in un ambiente matriarcale, dove quello sbagliato, in quanto maschio, ero io», afferma.
Il secondo elemento importante è la presenza, in entrambi i cast, di Alba Rohrwacher, oggi forse l’attrice italiana più brava. È stato sul set ispirato al libro di Giordano che lei e Saverio si sono innamorati e messi insieme. Da allora, ormai quindici anni fa, formano una coppia affiatata. E alla versione televisiva della serie di romanzi di Ferrante, Alba presta da sempre la voce narrante, ma adesso, nella quarta e ultima parte di L’amica geniale, dal titolo Storia della bambina perduta (in onda in cinque serate su Rai 1 a partire dall’11 novembre), è lei a impersonare Elena Greco, detta Lenù, ormai adulta (ereditando il ruolo da Elisa Del Genio e poi Margherita Mazzucco). In questo capitolo finale, a vestire i panni di Raffaella Cerullo, detta Lila, l’amica del cuore, troviamo Irene Maiorino (erede delle precedenti interpreti, Ludovica Nasti e Gaia Girace). Ma sono talmente tanti i personaggi dell’universo napoletano in cui si muovono le due protagoniste che è giusto parlare di affresco collettivo. Ferma restando l’importanza di Lenù che, oltre a narrare l’intera vicenda, è il fulcro attorno al quale ruota per ottant’anni questo mondo variegato. Una ragazza e poi una donna le cui brillanti capacità (arriva a laurearsi alla Normale di Pisa) vengono frenate da un matrimonio infelice, dal maschilismo e da un senso d’inadeguatezza nei confronti dell’esistenza che è l’opposto del modo di affrontare la vita dell’amica Lila, più povera e sfortunata.
Il seguito sulla rivista.
di Maurizio Turrioni