Una vita senza confini
A cento anni dalla morte, ricordiamo lo scrittore Joseph Conrad, che solcò molti mari e visse tante avventure. Esperienze che finirono poi nei suoi libri, a cominciare dal suo capolavoro, Cuore di tenebra.
Lo scrittore infaticabile, l’uomo inquieto e irascibile, il geniale anticipatore di avvenimenti. Joseph Conrad, uno tra i più recenti classici della letteratura, la cui fama e riconoscimento paiono aumentare con il trascorrere del tempo, ha ancora molto da insegnare. Anzitutto la versatilità e il coraggio di cambiare, come dimostra la sua stessa biografia. Nato da una coppia di ferventi patrioti polacchi, il giovane Conrad trascorre l’infanzia in esilio, in una remota provincia russa, e rimane presto orfano. A questi primi anni di vita si deve l’attenzione ai temi dell’isolamento, della salvaguardia dell’onore, della disillusione politica.
Affidato a un facoltoso zio, Joseph compie un percorso di studi incompleto e irregolare, si trasferisce a Parigi dove, dopo aver perso al gioco un’ingente somma di denaro, tenta il suicidio. Lo zio lo aiuta assecondando la sua fascinazione verso la navigazione: il giovane prende servizio su una nave e compie il primo dei numerosissimi viaggi ai quali partecipa nei vent’anni trascorsi in Marina, prima in quella francese poi in quella britannica. È grazie a queste imbarcazioni che apprende la lingua inglese, legge la letteratura, raggiunge mete esotiche, vive esperienze avventurose, contrabbanda armi, partecipa a insurrezioni politiche, naufraga e trascorre più di dodici ore su una scialuppa di salvataggio, come racconta in Youth. Inizia a scrivere nei ritagli di tempo, declinando il tema del viaggio – vero centro della sua vita – sul piano sia reale, sia simbolico, un’avventura nel profondo della mente umana. La visione del mondo di Conrad fluttua come le onde e non conosce riparo. È segnata da una profonda crisi di certezze, a cominciare dalla presunta superiorità morale e culturale dell’Occidente. La sua condanna dell’imperialismo si concretizza quando percorre il fiume Congo in qualità di capitano di un vascello a vapore: le atrocità di cui è testimone sono ben sintetizzate in Cuore di tenebra, il suo capolavoro. Le esperienze di solitudine, di corruzione, di mancanza di pietà da parte della natura convergono e formano una coerente e tetra prospettiva.
Abbandonato il mare, Conrad si sposa, ha due figli e si ritira in Gran Bretagna dedicandosi unicamente alla scrittura. Nelle sue opere la memoria riflette la coscienza contorta e tormentata del narratore-protagonista, quasi sempre un personaggio anti-eroico. Anche per questo, nonostante non pochi elementi di ispirazione romantica (per esempio, l’attenzione per gli individui avventurosi e l’immensità dell’ambiente), Conrad è considerato un importante precursore del modernismo e viene apprezzato già dagli scrittori a lui coevi.
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di Marta Perrini