Il potere della musica
In auto, in treno, in montagna, al mare, alle feste. Ogni momento dell’estate ha la colonna sonora giusta. Che oggi, grazie al digitale, è sempre a portata di mano.
Per celebrare la stagione estiva si può cominciare con il Concerto numero 2 in sol minore RV 315 di Antonio Vivaldi. Si tratta di L’estate, che fa parte della raccolta Le quattro stagioni. Il componimento ha una tonalità unificante (sol minore) e nel suo svolgimento esprime una progressione degli stadi emozionali (dalla Languidezza per il caldo al Timore dei lampi e dei tuoni fino al Tempo impetuoso d’estate). Queste emozioni, grazie al genio del compositore veneziano, diventano quasi “visibili” attraverso una scrittura musicale piena di effetti.
Poi ci sono i grandi classici come Summertime, un’aria composta da George Gershwin per l’opera Porgy and Bess del 1935. È una dolce ninna nanna che comincia così: «Summertime, and the livin’ is easy. Fish are jumping, and the cotton is high. Your dad is rich, and your mother good lookin’, so hush little baby, don’t you cry». («Estate, la vita è facile. I pesci saltano e il cotone cresce alto. Tuo padre è ricco e tua madre è bella, perciò taci, bambinello, non piangere»). Resta immortale l’interpretazione di Ella Fitzgerald.
La musica italiana annovera un grande successo: E la chiamano estate, brano del 1965 cantato da Bruno Martino.
Il seguito sulla rivista.
di Roberto Zichittella