Il museo dell’arte salvata

Troppi i tesori d’arte del nostro Paese saccheggiati e spesso venduti all’estero da organizzazioni criminali. È, dunque, giusto che sia nato proprio in Italia, a Roma, il Museo dell’arte salvata, la prima esposizione dedicata alle più recenti opere recuperate dal 1969, quando venne creato lo speciale reparto dei carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale. La sede è essa stessa un luogo straordinario: si tratta, infatti, dell’aula Ottagona, la più spettacolare all’interno delle immense Terme di Diocleziano aperte nel 306 d.C. 
Nel nuovo museo, composto da teche e pannelli modulabili, sono esposti fino al prossimo autunno alcuni mirabili reperti archeologici recuperati negli Stati Uniti nel corso del 2021, dopo complesse indagini dei carabinieri. Alla fine della mostra, gli oggetti verranno consegnati a vari musei e sostituiti, a rotazione, da altre opere d’arte frutto delle ricerche del reparto. Tra le rarità salvate, magnifici vasi greci, apuli, romani ed etruschi, come la giara di Cerveteri del VII secolo a.C. con Ulisse che acceca Polifemo e la coppa attica a figure rosse con Dioniso, satiri e menadi. Reperti finora mai visti, frutto di scavi clandestini. 

Il seguito sulla rivista.

di Tina Lepri

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