Un tuffo nel blu

Luglio, tempo di immergersi in acque fresche e soprattutto pulite, trasparenti, cristalline. Da 37 anni Foundation for environmental education (Fee) assegna alle località rivierasche, lacustri e di approdo la Bandiera blu, che non è solo un’eco-certificazione, ma è molto di più. Infatti, per ottenere il riconoscimento, i Comuni devono dimostrare, attraverso le analisi condotte dall’Arpa, la qualità eccellente delle proprie acque negli ultimi quattro anni, ma anche rispondere a 32 criteri fissati dalla Fee, che riguardano sostenibilità (cura e vivibilità delle spiagge, mobilità dolce…), accoglienza, accessibilità, inclusività.
Quest’anno i Comuni che si sono aggiudicati la famosa Bandiera sono 226, un numero incredibile se si pensa che il primo anno di istituzione della certificazione, il 1987, i Comuni premiati erano 37. Una progressione che indica la sempre maggiore attenzione dei territori nei confronti dell’ambiente. Oggi, spiega Claudio Mazza, presidente di Fee Italia, «i Comuni Bandiere blu rappresentano circa un quarto di tutte le spiagge italiane».
In testa alla classifica si collocano Liguria (con 34 località) e Puglia (con 22 e quattro nuovi ingressi).

Il seguito sulla rivista.

di Lucilla Perrini

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