Turismo da tutto esaurito

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Soggiorni brevi, nuove mete, tante esperienze: è la vacanza-tipo di quest’anno. Una stagione che, nel nostro Paese, si preannuncia da record, anche grazie al ritorno dei viaggiatori internazionali.

Mete nuove, vacanze più brevi, voglia di Belpaese. Riparte da qui il turismo italiano, che nel 2023 torna in cima all’Olimpo, con un anno che si preannuncia da record. Secondo una ricerca condotta da Demoskopika, si prevedono, infatti, 442 milioni di notti trascorse in hotel e 127 milioni di persone in arrivo in estate. E si può parlare, a buon diritto, di un nuovo turismo, perché dopo il covid si stanno imponendo nuove tendenze. «La ripresa è iniziata nel 2022, ma l’anno si era chiuso con 40 milioni di presenze in meno rispetto al 2019. Pesava la mancanza degli stranieri. Ma ora il flusso turistico internazionale è ripreso e oggi possiamo dire che quest’anno dovremmo superare i valori del 2019», spiega Alberto Corti, responsabile turismo di Confcommercio.
La prima tendenza post-pandemia è il boom del turismo italiano in Italia. È come se gli anni di stop avessero acceso una lampadina. Le limitazioni sono state un’occasione per visitare zone mai viste della nostra penisola: una tendenza che ora resta, soprattutto per le vacanze mordi e fuggi.
La seconda tendenza, già presente nel 2019, si è accentuata con il covid: la ricerca di esperienze. L’approccio dei turisti è un po’ cambiato e sta modificando anche quello degli addetti ai lavori. Si sceglie cosa si vuole fare e poi si cerca dove farlo. «Vorrei trascorrere una settimana in famiglia in mezzo a gente che mi sorride e dove posso scoprire nuovi sport con l’acqua. Ho centinaia di località in competizione tra loro tra cui scegliere. Si è rovesciato il percorso di decisione: non parto più dalle destinazioni, ma dalle esperienze che le destinazioni possono offrire», spiega Corti. Un’esperienza molto di moda è quella spirituale, con mille declinazioni: dal pellegrinaggio religioso alla vacanza slow, in cui ci si può scollegare dal cellulare e dal pc, per coltivare interessi e passioni e riposare la mente.
Un’altra tendenza è la ricerca di luoghi immersi nella natura, non isolati, ma nemmeno affollati, come i piccoli borghi dell’Italia minore. E questo sta portando in auge tutta la dorsale appenninica, che fino al 2019 era fuori dalle mete turistiche.
Le stime parlano di 127 milioni di persone in arrivo nella nostra penisola (con un aumento dell’11,2 per cento rispetto al 2022). È il terzo dato più elevato di sempre, dopo i 131 milioni di arrivi del 2019 e i 128 milioni del 2018. Si prevede una spesa turistica di quasi 89 miliardi, con un incremento del 22,8 per cento.

Il seguito sulla rivista.

di Cristina Colli

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