I mille tesori della Dacia

Sono mille le preziose opere provenienti da 47 musei della Romania e della Moldavia per l’esposizione Dacia. L’ultima frontiera della romanità, fino al 21 aprile a Roma, al Museo nazionale romano, Terme di Diocleziano. L’evento ripercorre l’evoluzione storica del territorio rumeno attraverso straordinari tesori come l’elmo d’oro di manifattura tracia, i bracciali d’oro dei Daci, la phiale (coppa) d’oro lavorata a sbalzo, il tesoro gotico di Pietroasele del IV secolo d.C. con 22 oggetti scolpiti nel metallo più prezioso, il superbo serpente Glykon, un demone buono che protegge dalle epidemie. E ancora armi, vasi, ceramiche, monete, corredi per i riti magici, a far luce su religione, arte, artigianato, commercio dell’antica Dacia, l’attuale Romania, regione che cambiò per sempre il proprio destino una volta inclusa nel grande Impero romano. Un percorso di 1500 anni (VIII secolo a.C.-VIII secolo d.C.) che offre anche l’occasione per ammirare, dopo anni di chiusura per restauri, le grandi aule delle Terme di Diocleziano riaperte per la più vasta e prestigiosa esposizione di reperti archeologici organizzata dalla Romania all’estero.

Il seguito sulla rivista.

di Tina Lepri

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