Gesù che rinasce

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Il Bambinello, nonostante tutto, continua a nascere. Con la pelle di tutti i colori, sotto le bombe, tra le macerie, su un barcone. Dando speranza all’umanità e affidando la propria sorte all’amore che, pure, non smette di esistere.

Sono i bambini che pagano il prezzo più duro. In migliaia stanno morendo sotto le bombe delle guerre dei grandi. In Ucraina, in Israele, in Palestina, per citare solo i conflitti che più di altri ci colpiscono per vicinanza geografica e culturale. Non è cambiato nulla dai tempi di Gesù. Erode è sempre in attività, pronto a uccidere il futuro, a spazzare via la speranza. La strage degli innocenti si perpetra secolo dopo secolo, generazione dopo generazione. E non importa se sei nato in Africa o in Europa, in Asia o nelle Americhe oppure in Oceania. Sono i bambini i più indifesi, i più esposti a malattie e povertà, a sofferenze indicibili.
Eppure la vita dimostra che è più forte di tutto. Si continua a nascere sotto le bombe, tra le macerie di un terremoto, su un barchino in balìa delle onde. Mani amorevoli cercano di portare in salvo il frutto del loro grembo. E quando non possono essere loro a custodirne la ricchezza, l’affidano alla generosità di qualcun altro che, forse, potrà dare un futuro migliore. Lo abbiamo visto a Kabul, quando madri disperate alzavano i figli verso i soldati stranieri che avrebbero potuto portarli via dalla furia dei talebani, lo vediamo negli ospedali dove, con il parto in anonimato, vengono al mondo bambini che le mamme naturali non possono crescere.
Gesù, nonostante tutto, continua a nascere.

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di Annachiara Valle

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