Un’estate con Madre

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Al mare, in montagna, in città, la nostra rivista vuole farvi compagnia. In questo numero, partendo da noti proverbi, vi proponiamo alcune riflessioni: dalle relazioni al viaggio, dal riposo alla solitudine. Fino ai consigli per mantenersi sani, belli e in forma.

Sarà forse per nostalgia di quando, ragazzi, ritagliavamo le foto dell’oggetto dei nostri desideri sportivi o musicali per rivestirne l’interno dell’anta dell’armadio, sarà forse perché i giornali di cristalli liquidi e byte, che viaggiano su schermo, non impareranno mai il giorno dopo a lucidare finestre, né a incartare lische di pesce, fatto sta che, di tanto in tanto, specie in estate, viene voglia di toccare con mano la carta con il suo fruscio.
La lettura in fondo vive anche di passaparola, di copertine sbirciate di nascosto dalla sdraio. Quando l’estate per brevi periodi – sempre più brevi, pare – svuota il tempo, riempirlo un poco di libri e giornali di carta fa bene: anche alle relazioni. Chi sulla spiaggia al sole o sulle panchine all’ombra ama leggere, spesso ama anche condividere questa passione: più difficile oggettivamente farlo da un e-reader, un lettore digitale, che ha sempre la stessa immagine e non consente scambi, prestiti, mercati dell’usato, copertine prese a pretesto per attaccare bottone. Una necessità, certo, per evitare che il diritto d’autore si sfarini, più di quanto già non faccia. Ma se lo schermo, portato alle sue estreme conseguenze, degenera nel solipsismo dell’hikikomori, il libro di carta porta alla condivisione gratuita del book crossing.
Provate, se vi riesce, a farvi un’idea di una persona dalla copertina del suo e-reader o del suo tablet: a meno che non ne abbia scelta proprio una eccentrica, è difficile, se non impossibile. Una libreria casalinga, invece, è sempre un mondo: parla di chi la detiene, di chi la ama, di chi la accudisce e anche di chi solamente la esibisce come la facciata di una cultura non vissuta.
Dalle coste dei libri accostati si indovinano d’acchito personalità, professionalità, passioni, mentre la costa di un e-reader, una banda scura sempre uguale a sé stessa, è la custodia di uno scrigno segreto.
Se è vero che tablet, e-reader, cellulari hanno in viaggio il vantaggio della compattezza e del contenere una biblioteca in una tasca, mal si conciliano con le ditate impastate di crema solare, con gli spruzzi e con i gavettoni e talvolta pure con la luce del sole che rende illeggibili gli schermi non antiriflesso.

Il seguito sulla rivista.

di Elisa Chiari

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