In principio fu san Nicola

Dalla storia del vescovo di Myra, poi giunto a Bari, prende spunto la leggenda di Babbo Natale. Una figura che nel tempo ha assunto una valenza consumistica, ma che in origine portava i doni ai più poveri.

«“Ma tu non lo sai che è Bari il paese di Babbo Natale?”. “Che dici, mamma? Il paese di Babbo Natale è in Finlandia, l’ho letto su Topolino”. “Non è così. In Finlandia c’è solo il deposito dei giocattoli. Babbo Natale abita a Bari”. Dissi che non ci credevo, e che pensavo mi stesse prendendo in giro. Lei allora mi spiegò, molto seriamente, che Babbo Natale è uno dei nomi di san Nicola, che è il santo di Bari e abita nella Basilica della città vecchia, vicino al mare. […] “Scusa, ma se Babbo Natale è san Nicola perché non lo dice nessuno? Se fosse vero dovrebbero dirlo”. “Non lo dice nessuno perché è un segreto. Lo sappiamo in pochi. Babbo Natale vuole essere lasciato in pace quando torna a casa sua – a Bari – per riposarsi”. Era una spiegazione plausibile e così mi convinsi, mentre mi sentivo invadere da una strana eccitazione. […] Avevo scoperto di abitare in un luogo straordinario, un luogo unico al mondo: il paese segreto di Babbo Natale». In questo modo lo scrittore barese Gianrico Carofiglio, nel suo Né qui né altrove (Laterza, 2008), racconta la storia che lega Babbo Natale a san Nicola. Una rilettura che non si allontana troppo dalla tradizione, che attribuisce al santo di Myra – le cui ossa furono trafugate nel 1087 da 62 marinai baresi e portate proprio nel capoluogo pugliese – la vera identità di Babbo Natale.

Il seguito sulla rivista

di Annalisa Misceo

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