Cinquant’anni di carità

Nata il 2 luglio 1971 per volontà di Paolo VI, la Caritas prosegue ancora oggi la propria missione, promuovendo lo sviluppo integrale della persona, la giustizia sociale e la pace, con l’obiettivo di costruire una Chiesa dei poveri e con i poveri.

Esattamente cinquant’anni fa, il 2 luglio 1971, viene istituita la Caritas italiana. Inizia così il cammino di questa organizzazione, in un tempo che risentiva, da un lato, del clima post-conciliare, e dall’altro degli effetti della nascita della Repubblica, fondata su una Costituzione che faceva sintesi delle migliori tradizioni politico-culturali dell’epoca. Prima di tale ente in Italia c’era la Pontificia opera di assistenza (Poa), un grande organismo assistenziale erogatore di beni e di servizi, che dipendeva dalla Santa Sede, con articolazioni nelle diocesi, le Opere diocesane assistenza (Oda), che, invece, dipendevano dai vescovi. Questa struttura era lo strumento del Papa per far arrivare alla Chiesa italiana gli aiuti dei cattolici americani durante la guerra e nel successivo periodo della ricostruzione. Nel 1970 Paolo VI sciolse la Poa e il cardinale Antonio Poma, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), incaricò una commissione presieduta da monsignor Giovanni Nervo di creare un organismo pastorale con lo scopo di promuovere, come sottolinea l’articolo 1 dello statuto, «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica». «Quando la Cei ci incaricò di avviare la Caritas», ha scritto monsignor Nervo, «eravamo tre sacerdoti, monsignor Salvi, monsignor Muratore e io come capocordata, e ci chiedemmo: come faremo? Ci diedero coraggio due pensieri. Il primo: la Chiesa è di Dio, se Dio vuole la Caritas ci aprirà la strada. Il secondo: potevamo lavorare insieme». Così l’organizzazione iniziò a muovere i primi passi, proprio sotto la presidenza dell’indimenticato monsignor Nervo, subito affiancato da un altro «gigante della carità», monsignor Giuseppe Pasini. Pensata come strumento di rinnovamento della Chiesa nella carità, la Caritas fu un’organizzazione pastorale di animazione di tutta la comunità all’esercizio della carità.

Il seguito sulla rivista

Ferruccio Ferrante

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