La forza delle donne
È in carcere dal 2016, ma non ha mai smesso di lottare. Narges Mohammadi, l’attivista iraniana per i diritti delle donne cui è andato il Nobel per la pace di quest’anno, aveva avuto la possibilità di lasciare il Paese, ma ha preferito continuare a battersi nella sua patria perché qualcosa, finalmente, possa cambiare. Il comitato di Oslo, nell’assegnare il riconoscimento, ha affermato che la sua coraggiosa lotta «ha comportato enormi costi personali. Il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte e condannata cinque volte per un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate».
Padre Giulio Bevilacqua, il parroco-cardinale definito da Jean Guitton «una delle colonne portanti della Chiesa e del Concilio Vaticano II», amava dire che «le idee valgono per quel che costano e non per quel che rendono». E di costi ne deve sopportare molti chi davvero persegue le proprie convinzioni. Non tutte, come Narges, rischiano la vita e la libertà. A volte la posta in gioco è meno evidente, ma può essere egualmente dolorosa. Lo sanno bene quelle donne che difendono la propria dignità, in famiglia e sul luogo di lavoro, che rispettano le regole e chiedono che anche gli altri facciano lo stesso, che non fanno calcoli di che cosa conviene, ma solo di che cosa è più giusto.
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di Annachiara Valle