La guerra invisibile
I batteri si stanno rafforzando, fino a diventare difficili da sconfiggere con gli attuali antibiotici. Un problema che riguarda l’uso dei farmaci, gli allevamenti, l’ambiente. Per il quale ciascuno di noi deve fare qualcosa.
Era il 2018 quando all’ospedale di Verona iniziò a diffondersi un batterio molto aggressivo, che contagiò 96 neonati, provocando la morte di quattro di loro. Più o meno nello stesso periodo, nelle strutture sanitarie della Toscana prese piede un temibile germe, mentre nelle sale operatorie di Veneto ed Emilia-Romagna si aggirava una pericolosa, invisibile minaccia per chi veniva sottoposto a un intervento al cuore. Alle infezioni batteriche in corsia si sommano quelle che dilagano fuori dagli ospedali, nelle case, nelle scuole, negli uffici, e che colpiscono soprattutto apparato respiratorio, vie urinarie, pelle, occhi.
Le malattie infettive gravi causano almeno 700 mila decessi all’anno nel mondo, 33 mila in Europa, 11 mila in Italia. Un fenomeno in preoccupante espansione, da arginare prima che sia troppo tardi. Il problema è che i batteri si stanno rafforzando sempre di più, diventando una sorta di superbatteri, difficili da sconfiggere con gli attuali antibiotici. Questi farmaci sono come un coltello: ogni volta che lo si adopera, diventa un po’ meno affilato. Lo spiegano, nel nuovo e coinvolgente libro I superbatteri. Una minaccia da combattere (Raffaello Cortina editore), Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene all’Università degli Studi di Milano, direttore sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, oltre che presidente dell’Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas), e la giornalista Paola Arosio.
di Roberta Beghini