Alla scuola di Maria

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In questo mese dedicato alla Madonna, impariamo da lei a contemplare il volto di Cristo e a sperimentarne l’amore. Per avvicinarci alla Vergine recitiamo il rosario e, se possiamo, partecipiamo a un pellegrinaggio mariano.

Maggio è da sempre dedicato alla Madonna e Pompei è una delle mete italiane più gettonate per i pellegrinaggi mariani. Ogni anno l’8 di questo mese il celebre santuario campano accoglie i fedeli che vi si recano per recitare la supplica composta dal beato Bartolo Longo, fondatore del luogo di culto. Ma in tutto il periodo migliaia di pellegrini affollano la località. 
L’icona della Madonna di Pompei raffigura la Vergine sul trono con Gesù in braccio, poggiato sulla sua gamba destra. Ai loro piedi san Domenico e santa Caterina da Siena. Maria reca nella mano sinistra la corona del rosario che porge alla santa, mentre il Bambino la consegna al santo. L’opera è racchiusa in una cornice di bronzo dorato incastonata su un fondo di onice, sul quale spiccano i tondi con i venti misteri del rosario: quelli gaudiosi, gloriosi, dolorosi furono dipinti dal romano Vincenzo Paliotti, mentre quelli luminosi, aggiunti da san Giovanni Paolo II con la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae del 2002, sono stati realizzati recentemente da Salvatore Seme, pittore di Torre del Greco esperto nell’arte figurativa sacra. Giorno e notte, oltre alle candele, ardono davanti all’opera quindici lampade a olio a forma di rosa. 
La raffigurazione fu donata a Longo da Maria Concetta De Litala, suora del convento del Rosariello a Porta Medina di Napoli. La religiosa l’aveva avuta in custodia da padre Alberto Radente, confessore del beato. Il quadro, arrivato a Pompei il 13 novembre 1875 su un carro di letame, necessitava di un restauro, immediatamente eseguito da Guglielmo Galella. Fu esposto alla venerazione dei fedeli soltanto il 13 febbraio 1876. Nello stesso giorno, nella città partenopea, la dodicenne Clorinda Lucarelli beneficiò del primo miracolo ottenuto per intercessione della Madonna di Pompei. Successivamente Longo affidò l’icona al pittore napoletano Federico Maldarelli per un ulteriore restauro, chiedendogli anche di trasformare l’originaria santa Rosa in santa Caterina. L’effigie fu incoronata da san Paolo VI nella Basilica di San Pietro il 23 aprile 1965. L’ultimo restauro, presso il Laboratorio dipinti dei Musei Vaticani, risale al 2012.

Il seguito sulla rivista.

di Francesco Antonio Grana

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