Il popolo di Dio in cammino

Dopo il Giubileo del 2000 e il Giubileo straordinario del 2015, si va ora verso il Giubileo del 2025. In questo anno che ci separa dal grande evento, abbiamo modo di prepararci, con la preghiera e il cuore aperto ai fratelli.

Quando fu eletto, il 16 ottobre 1978, san Giovanni Paolo II aveva chiaro il suo obiettivo: condurre la Chiesa nel terzo millennio. Perciò, l’apertura della porta santa della basilica vaticana, la notte del 24 dicembre 1999, fu per Karol Wojtyla la concretizzazione di questa missione. «Sul quadrante della storia», disse il Papa polacco alla mezzanotte del 31 dicembre 1999, «scocca un’ora importante: inizia in questo momento l’anno duemila, che ci introduce in un nuovo millennio. Per i credenti è l’anno del Grande Giubileo». Il 6 gennaio 2001, con la chiusura della porta santa della basilica di San Pietro, si concluse quell’anno santo irripetibile. A dodici mesi dall’apertura del Giubileo del 2025, lo scenario ecclesiale e mondiale è profondamente cambiato. Tra questi due storici eventi c’è stato il Giubileo straordinario della misericordia voluto da papa Francesco dall’8 dicembre 2015, nel 50° anniversario della fine del Concilio Ecumenico Vaticano II, al 20 novembre 2016, solennità di Cristo Re.
La guida di monsignor Rino Fisichella
Sia l’anno santo straordinario, sia quello ordinario del 2025 sono stati affidati da Bergoglio all’arcivescovo Rino Fisichella, pro prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, che guida la Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo.
«In preparazione all’anno giubilare», ha spiegato il presule, «papa Francesco ha chiesto che il 2023 fosse dedicato alla riscoperta delle quattro costituzioni del Concilio Vaticano II, per i sessant’anni dall’apertura dei lavori. Come si può ricordare, il Santo Padre ha presieduto una solenne celebrazione l’11 ottobre 2022, alla presenza di alcuni sacerdoti che avevano sperimentato direttamente il Vaticano II. Per aiutare le Chiese locali nei percorsi di catechesi, formazione umana e soprattutto cristiana, e dare la possibilità ai più giovani di conoscere e riscoprire i contenuti centrali dell’adunanza, il Dicastero ha pubblicato i Quaderni del Concilio, una collana di 35 volumetti, sui contenuti di Dei Verbum, Sacrosanctum Concilium, Lumen gentium, Gaudium et Spes, pensati come sussidi per permettere una maggiore diffusione dei testi nella comunità cristiana. Già tradotti in lingua spagnola dalla Conferenza episcopale con il titolo Cuadernos del Concilio, i libretti sono ora in fase di traduzione anche da parte delle Conferenze episcopali messicana, brasiliana, ceca, rumena, albanese, portoghese, indiana».

Il seguito sulla rivista.

di Francesco Antonio Grana

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