Messico e nuvole

La musica messicana, a cominciare dalla più famosa, quella dei Mariachi, è identità e diversità insieme. Un linguaggio universale, che attraversa i confini e connette le persone.

Osservando dall’esterno un Paese, ci si rende conto di quanto la musica sia un elemento che segna in modo profondo la vita quotidiana. L’affermazione vale per buona parte dei popoli, ma si sperimenta con più evidenza in una grande nazione come il Messico, dove la musica è parte integrante della cultura. Si ascolta musica durante il lavoro, sui mezzi pubblici, la sera, in casa o in una taqueria. E ovviamente durante festività e cerimonie religiose o laiche. Le statistiche dicono che i messicani sono coloro che ascoltano più musica al mondo, con più di 25 ore alla settimana.
Una ricchezza culturale ben rappresentata dal Museo della musica di Mérida, nello Yucatán. La struttura, che occupa una superficie di quasi 2mila metri quadrati, ha aperto i battenti nel 2018 con l’obiettivo di preservare e pubblicizzare la musica popolare e tradizionale messicana, attraverso un percorso costruito con risorse tecnologiche che ricreano ambienti ed esperienze in grado di coinvolgere i visitatori. Il centro offre una raccolta unica di cimeli legati al mondo musicale che rende ragione al grande patrimonio del Messico e agli artisti che lo hanno esaltato.
Il punto di partenza sono gli scavi archeologici che hanno portato alla luce numerosi strumenti creati dalle antiche civiltà Maya e Atzeca (flauti, tamburi, cimbali e altri). Con l’arrivo degli spagnoli, le pratiche musicali degli indigeni si fusero, nelle dimensioni sacre e popolari, con quelle degli ispanici, integrando poi a poco a poco altre influenze europee, africane e americane. Ciò ha conferito alla musica messicana un’enorme varietà di ritmi, generi e temi: ognuno dei 31 territori amministrativi che formano gli Stati Uniti del Messico vanta, infatti, una propria musica tradizionale.
La musica messicana, e in particolare quella regionale, ha giocato e gioca tuttora un ruolo cruciale nello sviluppo personale e collettivo. È segno di come un messicano si percepisce, è memoria e testimonianza multiculturale, in cui convivono un’infinità di gusti, espressioni, interrelazioni e bisogni, indipendentemente dall’età, dal genere, dal contesto geografico o dallo status sociale. In un momento in cui i progressi tecnologici hanno reso più facile l’accesso alle informazioni e alla musica di tutti gli angoli del mondo, la ricchezza musicale di questo Paese, che si colloca al terzo posto per numero di temi originali ufficialmente depositati, è un tesoro che viene preservato come linguaggio universale, capace di attraversare i confini e connettere le persone. La musica regionale messicana è un vero riflesso dell’identità e della diversità di questo grande Paese, che conta più di 120 milioni di abitanti.

Il seguito sulla rivista.

di Roberto Ponti

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