Maria, la rosa delle rose

La proposta di dedicare alla Madonna il mese di maggio risale al Settecento. Una tradizione consolidata da san Paolo VI nel 1965 e successivamente riproposta da tutti i pontefici, incluso papa Francesco.

Maggio è considerato il mese mariano per eccellenza, mentre ottobre è dedicato alla preghiera del rosario. Nel 1725 il padre gesuita Annibale Dionisi pubblicò a Parma, con lo pseudonimo di Mariano Partenio, il volume intitolato Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei.  
Nel 1785 un altro gesuita, padre Alfonso Muzzarelli, pubblicò il testo Il mese di Maria o sia di maggio. Da qui si arriva all’enciclica mariana di san Paolo VI, Mense maio, datata 29 aprile 1965, in cui viene indicato maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia. Ci riesce pertanto assai gradita e consolante questa pia pratica del mese di maggio, così onorifica per la Vergine e così ricca di frutti spirituali per il popolo cristiano. Giacché Maria è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso. E che altro significa il continuo ricorso a Maria, se non un cercare fra le sue braccia, in lei e per lei e con lei, Cristo Salvatore nostro, al quale gli uomini, negli smarrimenti e nei pericoli di quaggiù, hanno il dovere e sentono senza tregua il bisogno di rivolgersi, come a porto di salvezza e come a fonte trascendente di vita?».
La risposta di Montini è precisa: «Appunto perché il mese di maggio porta questo potente richiamo a più intensa e fiduciosa preghiera, e perché in esso le nostre suppliche trovano più facile accesso al cuore misericordioso della Vergine, fu cara consuetudine dei nostri predecessori scegliere questo mese consacrato a Maria per invitare il popolo cristiano a pubbliche preghiere, ogniqualvolta lo richiedessero i bisogni della Chiesa o qualche minaccioso pericolo incombesse sul mondo. E noi pure, venerabili fratelli, quest’anno sentiamo il bisogno di rivolgere un simile invito a tutto il mondo cattolico. Se consideriamo, infatti, le necessità presenti della Chiesa e le condizioni in cui versa la pace nel mondo, abbiamo seri motivi per credere che l’ora è particolarmente grave e urge più che mai l’appello a un coro di preghiere da rivolgersi a tutto il popolo cristiano». Parole di un’attualità sconvolgente.

Il seguito sulla rivista.

di Francesco Antonio Grana

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