La nostra storia

Un doppio compleanno, quello che festeggiamo questo mese: i 135 anni della rivista Madre e i 100 anni dalla nascita di don Mario Pasini, storico direttore e vulcano di iniziative e progetti.

E così ci siamo. Abbiamo raggiunto quota 135. Ben 135 anni di pagine stampate, di storia, di approfondimenti, di passioni. La nostra rivista festeggia il suo compleanno proprio a maggio, il mese in cui si celebra la festa delle mamme. E come una mamma ha accompagnato intere generazioni di donne e non solo. Ha attraversato le epoche più tormentate della storia del nostro Paese, le guerre, il fascismo, il terrorismo… Ma ha anche potuto raccontare le speranze, la rinascita, la ricostruzione, la grande attesa suscitata dal Concilio Vaticano II, i Papi che si sono succeduti. Abbiamo più anni della Pacem in terris, che, lo scorso aprile, ha toccato i 60. E anche se ci è toccato raccontare più conflitti che armistizi quelle pagine sono state una svolta anche per noi. Giovanni XXIII e poi Paolo VI sono i pontefici che più di altri sono stati vicini al nostro mensile. Montini, da giovane, scrivendo anche qualche commento. Nel festeggiare questo traguardo siamo grati di poter ricordare anche don Mario Pasini, di cui ricorrono i cento anni dalla nascita. Fu sotto la sua direzione editoriale, assunta nel 1960, che la rivista fondata da Marietta Bianchini continuò il suo sviluppo. Direttore responsabile era Vittoria De Toni Trebeschi. Il sodalizio con don Pasini fece crescere il numero di copie e le iniziative. Nacquero un consultorio familiare, il bollettino Madre fraternità, Vita bresciana, Cuore amico. Fino al 1986, quando un incidente stradale lo costrinse a rallentare gli impegni e a dimettersi da direttore di Madre.

Il seguito sulla rivista.

di Annachiara Valle

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Viviamo in un tempo nel quale l’informazione corre veloce. Ci travolge come un’onda che, violenta, si abbatte sulla spiaggia. Il flusso continuo di notizie ci disorienta e ci trova impreparati. E così troppo spesso ci accontentiamo della superficie, senza coltivare l’arte del discernimento. 
Un mensile o un settimanale ci offre, invece, l’opportunità di riflettere. I periodici non si “consumano” rapidamente perché non inseguono la cronaca e quando lo fanno propongono una chiave di lettura per interpretare ciò che è accaduto. Non possiamo sapere quale sarà il futuro della carta stampata, ma di certo sappiamo che non possiamo farne a meno. La rivista Madre con i suoi 135 anni di storia ne è l’esempio. Nella disponibilità al dialogo e all’ascolto dei propri lettori risiede il segreto della longevità di un giornale che vuole essere uno strumento per leggere la complessità, ma anche la quotidianità. Non è e non può essere autoreferenziale.
Madre ha visto crescere anche il settimanale diocesano di Brescia, La Voce del Popolo, che compie 130 anni l’8 luglio e che condivide, con entusiasmo, il medesimo percorso. Certamente la comune ispirazione cattolica è lo sfondo delle pagine dei due periodici. Nella buona notizia del Vangelo rintracciamo le tante buone notizie che abitano in mezzo a noi e che spesso passano sotto traccia. Madre e Voce hanno molti punti di contatto. Tre sono evidenti: don Peppino Tedeschi, don Giuseppe Pasini e Angelo Onger.

Il seguito sulla rivista.

di Luciano Zanardini

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