«Non abituiamoci mai alla guerra»

È stato pubblicato il libro di papa Francesco dal titolo Un’enciclica sulla pace in Ucraina, una raccolta dei suoi appelli per la fine del conflitto alle porte dell’Europa e in ogni altra parte del mondo. 

«Il grido dei bambini, delle donne e degli uomini feriti dalla guerra sale a Dio come una preghiera struggente per il cuore del Padre. A quante altre tragedie dovremo assistere prima che tutti coloro che sono coinvolti in ogni guerra comprendano che questa è unicamente una strada di morte che illude soltanto alcuni di essere i vincitori? Perché sia chiaro: con la guerra siamo tutti sconfitti. Anche coloro che non vi hanno preso parte e che, nell’indifferenza vigliacca, sono rimasti a guardare questo orrore senza intervenire per portare la pace». È il messaggio contenuto nella prefazione di papa Francesco al suo libro Un’enciclica sulla pace in Ucraina (Terra Santa Edizioni). Il volume raccoglie tutti gli appelli del Pontefice per la fine del conflitto. «Una sorta di diario di guerra», spiega Bergoglio, «che offro ai lettori nella speranza che possa diventare molto presto un diario di pace e soprattutto un monito per tutti a non ripetere più simili mostruosità. Una vera e propria enciclica sulla e per la pace in Ucraina e in ogni altra parte della terra». 
L’intero pontificato di Francesco, che il 13 marzo 2023 festeggerà i suoi primi dieci anni, è segnato da quotidiani appelli per la pace, con lo sguardo rivolto soprattutto ai focolai di guerra troppo spesso dimenticati. Molto significativo, solo per fare qualche esempio, è l’impegno del Papa per la pace in Siria, nella Repubblica Democratica del Congo, in Sud Sudan, in Libano e nella Repubblica Centrafricana. Qui, nella capitale Bangui, Bergoglio, il 29 novembre 2015, ha perfino aperto, in anticipo rispetto a quella di San Pietro, la prima porta santa del Giubileo straordinario della misericordia da lui indetto. 
«La guerra in Ucraina», scrive il Papa, «già alla vigilia del suo inizio, ha interrogato ciascuno di noi. Dopo gli anni drammatici della pandemia […] perché è arrivato l’orrore di questo conflitto insensato e blasfemo, come lo è ogni guerra? Possiamo parlare con sicurezza di una guerra giusta? Possiamo parlare con sicurezza di una guerra santa? Noi, uomini di Dio che annunciamo il Vangelo del Risorto, abbiamo il dovere di gridare questa verità di fede: Dio è un Dio della pace, dell’amore e della speranza. Un Dio che ci vuole fratelli tutti, come ci ha insegnato suo figlio Gesù Cristo. Gli orrori della guerra, di ogni guerra, offendono il nome santissimo di Dio.»

Il seguito sulla rivista.

di Francesco Antonio Grana 

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