Cari nonni, vi scrivo…

Il progetto Nipoti di penna mette in contatto, tramite un rapporto epistolare, giovani e adulti con gli anziani ospiti delle case di riposo in tutta Italia. Si creano così nuovi legami e si riscopre la bellezza di scrivere e attendere una lettera.

Gian Franco ha 86 anni e da tredici è ospite della casa di riposo di Casalpusterlengo, nei pressi di Lodi. Ha un’ottima memoria e la mente ancora lucida, ed è appassionato di sport e di libri. Le passioni di Antonio, che vive a Diano Castello, in provincia di Imperia, sono, invece, la numismatica e la filatelia: ha 94 anni e ama gli animali. Nanda, di Sassari, ha 80 anni ed è un’ex insegnante di matematica:  per non annoiarsi, nella Rsa in cui vive da tre anni, legge, gioca a dama e si diletta a fare cruciverba e rebus che le permettono di tenere allenata la mente. 
Gian Franco, Antonio e Nanda sono tre dei tanti “nonni” che, in tutta Italia, partecipano a Nipoti di penna, iniziativa dell’associazione Un sorriso in più onlus di Guanzate, nel Comasco, che mette in contatto, tramite corrispondenza epistolare, anziani che vivono nelle case di riposo con nuovi amici di tutta Italia e di tutte le età, che amano ancora scrivere con carta e penna.
Il progetto è nato allo scopo di superare l’isolamento delle persone anziane nelle Rsa. Ma questi “nonni”, a loro volta, scrivendo a nuovi amici possono offrire (e mettere in circolo nel mondo) il loro bagaglio di esperienze, i loro ricordi, i loro valori. E chissà, magari essere anche una guida per giovani che hanno perso i nonni veri troppo presto, o per meno giovani che non hanno più i genitori, ma avrebbero ancora bisogno del consiglio di una persona più anziana e più saggia. 
Diventare nipote di penna è molto semplice. Basta andare sul sito www.nipotidipenna.it e cercare, tra gli anziani che, nella pagina “richieste di amicizia”, hanno espresso la propria disponibilità ad avviare una corrispondenza, quello al quale ci si sente più affini per interessi e passioni. Che siano i libri, la cucina, i gatti o gli scacchi. 

Il seguito sulla rivista.

di Annalisa Misceo 

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