Verso il giorno del sì

Dalla location all’abito, dal catering al beauty, ecco idee e consigli per un matrimonio da favola. Con un occhio alle nuove tendenze, ma anche al budget e alle iniziative solidali.
Quest’anno, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, molte coppie tornano a organizzare il matrimonio. Un segnale positivo, che sa di speranza e di futuro. 

Il 2022 è l’anno della rivincita dell’amore. Dopo mesi di rinvii e restrizioni dovuti alla pandemia, molte coppie possono finalmente sognare il matrimonio e pronunciare il fatidico sì. Complici l’atmosfera di gioia della bella stagione e l’allentamento delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria, sono numerosi i promessi sposi che in questi mesi si stanno preparando per festeggiare il loro giorno più bello perché, come cantava Franco Battiato, «la stagione dell’amore viene e va, ma i desideri non invecchiano quasi mai con l’età». 
Infatti, se per due anni i sogni di nozze sono stati cristallizzati, ora ci si attende un aumento delle cerimonie. Il settore sembra destinato a una netta ripresa, come conferma Francesca Rampazzo, responsabile delle manifestazioni Sposi in fiera nelle città di Padova, Vicenza e Verona: «I matrimoni sono stati posticipati e riorganizzati e anche per questo il nostro lavoro non si è mai fermato, nonostante nel 2021 si sia verificato un calo del 20 per cento delle presenze tra espositori e pubblico. La ripresa degli eventi è iniziata e l’auspicio per le fiere che stiamo organizzando per i prossimi mesi autunnali è quello di ritornare alle presenze che registravamo nel 2019». 
Sposarsi al tempo del covid, infatti, è stata un’impresa difficile: in molti hanno dovuto rinunciare o rinviare i festeggiamenti. Come riportato dall’Istat nel report Matrimoni e unioni civili – anno 2020, le unioni celebrate in Italia nel primo anno di pandemia sono state 96.841, il 47,4 per cento in meno rispetto al 2019. In calo soprattutto le nozze con rito religioso (-67,9 per cento) e i primi matrimoni (-52,3 per cento). La battuta d’arresto si è verificata a partire da marzo 2020 con picchi ad aprile e maggio, proprio a causa del lockdown necessario per contrastare la pandemia. Alcune misure di contenimento, come il divieto di assembramenti o il numero massimo di persone agli eventi, che hanno riguardato l’intero 2020, si sono protratte nel 2021, costringendo gli operatori del settore a fronteggiare ulteriori limitazioni. 

Il seguito sulla rivista.

di Sara Panizzon

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