La Natività che ci guida

Tutto è cominciato circa duemila anni fa in una grotta di Betlemme. E ancora oggi la nascita di Gesù resta un evento da cui partire e ripartire. Un avvenimento al centro della Storia, presente nella letteratura, nell’arte, nella musica, nel cinema, in grado di accendere una luce di speranza anche nel nostro presente.

«Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a lui». Così papa Francesco ha spiegato il significato e il valore del presepe nella sua lettera apostolica Admirabile signum, dedicata proprio alla rappresentazione della nascita di Gesù. Bergoglio ha voluto significativamente firmare questo documento a Greccio, nel Santuario del presepe, ovvero nel luogo in cui, nella notte di Natale del 1223, san Francesco d’Assisi fece rappresentare alla gente del paese il Vangelo della Natività. Il frate pensò che sarebbe stato efficace far vedere alle persone della zona in quali umili condizioni Dio aveva deciso di farsi uomo. Fu, quindi, una rappresentazione con finalità catechetica. Da qui in poi nacque la tradizione del presepe, non solo vivente come quello del santo: nel corso dei secoli è stato realizzato con ogni tipo di materiale, dai più semplici ai più preziosi. Un trionfo della creatività, che ha permesso di realizzare anche vere e proprie opere d’arte. La più antica raffigurazione della Madonna con Gesù bambino, dipinta da un ignoto artista del III secolo, si trova nelle catacombe di Priscilla, sulla via Salaria a Roma. Sempre nella capitale, nella basilica papale di Santa Maria Maggiore, si può ammirare il primo presepe scultoreo, realizzato da Arnolfo di Cambio nel 1291. Giotto fu, invece, il primo pittore a raffigurare la Natività. La si può ammirare nella Cappella degli Scrovegni, a Padova, ed è databile intorno al 1303-1305.

Il seguito sulla rivista.

di Francesco Antonio Grana

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *