Il giorno in cui il mondo cambiò

L’attacco alle Torri Gemelle, avvenuto a New York l’11 settembre 2001, ha segnato un prima e un dopo. A vent’anni di distanza, ripercorriamo insieme i principali eventi scaturiti da quella tragedia.

L’11 settembre di vent’anni fa avvenne l’impossibile, quello che nessuno fino ad allora avrebbe potuto pensare. Le Torri Gemelle che si sbriciolano, gli aerei che le colpiscono, il fuoco che divampa, le persone che si lanciano dalle finestre dei grattacieli incandescenti. Fu un grande attacco alla democrazia, all’Occidente, come si disse allora. E senz’altro fu così, da parte di un gruppo criminale imbevuto di ideologia. Seguirono guerre, prima in Afghanistan, poi in Iraq. Ma presto arrivò il 2008, quando ci fu il crollo di Lehman Brothers e delle Borse mondiali, l’inizio di una lunga crisi. E di quei conflitti quasi ci dimenticammo. Seguirono le Primavere arabe, tentativi di avere pane e democrazia, ma finirono malamente, senza che le potenze occidentali se ne preoccupassero più di tanto, anzi (basta pensare ai rapporti con l’Egitto). E, infine, scoppiò anche la pandemia. Oggi vogliamo ricordare il giorno in cui il mondo cambiò con alcune date (e alcuni film) che hanno segnato l’inizio del millennio. Perché l’attacco alle Torri fu, sì, un attacco senza precedenti alla democrazia, ma le guerre e le torture che seguirono non portarono certo più democrazia. E – vent’anni dopo possiamo dirlo – nemmeno più ordine e sicurezza. 

11 SETTEMBRE 2001 IL CROLLO DELLE TORRI 
Il primo aereo dirottato si schianta contro la torre nord del Word Trade Center, il secondo contro la torre sud. Poi un altro volo sventra il Pentagono e un altro ancora precipita in un campo della Pennsylvania. Un’immensa nube di fumo oscura il cielo sopra New York e Washington. Tra le macerie, oltre tremila vittime. 
Il film da vedere: Molto forte, incredibilmente vicino (2012). Adattamento cinematografico del romanzo di Jonathan Safran Foer, la pellicola mette in scena la vicenda di un bambino costretto suo malgrado ad accettare la morte dell’amato padre, che si trovava in una delle due torri. Un’opera sull’accettazione e sul ricordo.

Il resto sulla rivista.

di Thomas Bendinelli

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