Finalmente si parte!
L’Italia è il paese dei cammini. Ce ne sono tanti, tutti bellissimi, sia per camminatori infaticabili, che per viaggiatori poco allenati.
Ecco una selezione dei migliori itinerari religiosi, storici e culturali
Finalmente si parte. La solita inquietudine ci prende. Poche cose nello zaino del pellegrino: giusto l’indispensabile. Un paio di cambi, torcia, scarpe comode da trekking, occhiali da sole, cappellino, una piccola ma valida macchina fotografica.
Eccoci, allora. Pronti per il via di una stagione estiva che non ammette ripensamenti di sorta. Camminare: sembra questo il punto fondamentale da cui iniziare, la scelta ascetica per immaginare viaggi e miraggi, percorsi dell’anima e valichi geografici. Perché, in fondo, ogni viaggio, ogni cammino che intraprendiamo, non è forse un viaggio dell’anima? Cammini da fare da soli, in due (in coppia poi è bellissimo), massimo tre o quattro persone, perché il godimento della solitudine lungo ogni percorso dell’anima dà gusto allo sguardo, all’assaggio, all’incontro con ogni altro distante da noi.
Si parte per convinzione, alcune volte. Si sceglie con cura l’itinerario, guardando le mappe geografiche. Ma si parte anche inconsapevoli di dove si sta andando. Camminare è un verbo che si coniuga bene al futuro e il cammino è un percorso a ostacoli che non ammette distrazioni, superficialità, inerzie. L’Italia è il paese dei cammini. Ce ne sono tanti. Tutti bellissimi.
L’Italia è il Paese dei cammini per cu tura, tradizione, religione. Un grande aiuto per decidere quale scegliere ci viene dato dal celebre sito web di viaggi, zingarate.com, che elenca 35 cammini stupendi da fare nel nostro Paese. Una selezione di grandi itinerari lungo le antiche vie. Come orientarci, allora? Non ci sono dubbi: con lentezza. Una lentezza che ci sprona ad assaporare le bellezze della nostra penisola senza la necessità di restare per forza connessi via web al resto del mondo. Ce la faremo? Chissà. Intanto, a pochi chilometri dalle nostre case, sicuramente ci saranno luoghi sconosciuti, santi da conoscere, chiese rupestri che non immaginavamo, percorsi sulle tracce di un passato più o meno distante.
La via Appia, la Francigena, la via degli Dei, la Cassia, la Tiburtina, la Flaminia e le strade secondarie che ci porteranno alla scoperta dei borghi, delle pievi e della natura incontaminata. Allora, si parte. La via degli Abati unisce Pavia a Pontremoli. È un cammino religioso che ricalca le orme degli abati di San Colombano, dalla Pianura Padana, attraversando l’Appennino piacentino e parmense, fino in Lunigiana.
La via degli Dei si snoda, invece, lungo l’antico tracciato della Flaminia militare, da Bologna a Firenze. Il cammino di Sant’Antonio è un itinerario che unisce Padova al Santuario de La Verna, mentre quello di San Benedetto parte da Norcia e arriva a Montecassino, nella valle del Liri, passa sui Monti Sibillini e per Subiaco, dove ci sono alcuni dei monasteri benedettini più belli d’Italia. Dove ci sono i santi, ci sono anche i briganti. Che spesso, alla maniera di Robin Hood, soprattutto nel Centro-Sud del Paese, rubavano ai ricchi viaggiatori per dare ai poveri, contadini e pastori con poche risorse economiche a disposizione. Ecco allora il cammino dei briganti, tra la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino, in provincia de L’Aquila. C’è poi la via della transumanza, un itinerario da percorrere a piedi o in bicicletta, passando per boschi e valli, dall’Abruzzo alla Puglia. Il più importante e lungo tratturo italiano è il tratturo Magno, che dall’Abruzzo arriva al tavoliere delle Puglie, passando per Molise e Basilicata. E ancora, sua maestà la via Francigena: tocca a lei fare la parte del leone. È il percorso religioso più famoso in Italia. Si divide in numerose vie e tutte portano a Roma, destinazione San Pietro.
C’è anche un tragitto che riprende la storia del famoso Celestino V, primo papa dimissionario. Si chiama Sentiero dello spirito e collega gli eremi celestiniani dell’Abruzzo, soprattutto nella zona selvaggia della Majella. Si prosegue per il cammino francescano della Marca, che percorre Umbria e Marche sulle tracce di san Francesco d’Assisi, per continuare verso il Cammino celeste, un itinerario di montagna che collega Aquileia, una delle capitali storiche del Friuli, al monastero sul monte Lussari. Al Sud, il cammino materano comprende quattro percorsi tra Puglia e Basilicata, su itinerari storici, da un monastero all’altro, mentre quello di San Giorgio Vescovo tocca una delle zone più selvagge e affascinanti della Sardegna, la Barbagia, seguendo le tracce dell’opera di evangelizzazione del santo stesso. Non poteva mancare il cammino di San Tommaso, un percorso segnato che attraversa l’Abruzzo e il Lazio, dalla costa di Ortona, dove sono custodite le spoglie del santo, a San Pietro. E dopo Tommaso, ancora una volta Francesco. Così l’itinerario di Assisi è un viaggio sulle orme di san Francesco e di sant’Antonio e si snoda tra eremi e foreste sacre, da Forlì ad Assisi. Non possiamo non citare due cammini molto famosi. Il cammino di Oropa, uno dei più belli del Piemonte, che parte da Santhià, in provincia di Vercelli, e si conclude presso il santuario di Oropa, e quello di San Nilo, attraverso il Cilento in Campania, tra macchia mediterranea e paesini medievali. Insomma, di cammini ce ne sono per tutti i gusti. L’importante è partire. Perché ogni partenza è un viaggio dell’anima.
di Gianni Di Santo