Libere in sella a una moto

Le sorelle Menna e Nouran Farouk hanno fondato in Egitto una scuola guida per donne, che promuove autonomia ed emancipazione. Ma anche in Pakistan, Malawi, Kenia, la libertà femminile oggi viaggia su due ruote.

Alcuni anni fa le sorelle egiziane Menna e Nouran Farouk, rispettivamente 29 e 27 anni, la prima giornalista, la seconda medico, hanno deciso che per loro era giunto il momento di imparare a guidare uno scooter, per potersi spostare con più facilità nelle caotiche e affollatissime strade del Cairo. Dalla loro passione è nata un’idea: insegnare alle donne ad andare in moto o in bicicletta, sfidando le rigide convenzioni sociali e la cultura fortemente patriarcale del loro Paese, che ancora oggi preclude a chi è nata sotto il segno di Venere la possibilità e la libertà di guidare un mezzo a due ruote. Così, ad aprile del 2019 è stata creata Dosy (in arabo «corri il rischio»), la prima scuola guida per donne gestita attraverso una piattaforma online in Egitto, con sedi al Cairo e ad Alessandria. «Nei primi mesi del nostro servizio abbiamo ricevuto trecento richieste», racconta Menna. «Tramite il sito le donne possono prenotare le lezioni con l’istruttrice più vicina a loro. Ogni donna che lo desidera, una volta che ha imparato a guidare, può diventare a sua volta istruttrice, facendone richiesta sul portale, e può, quindi, lavorare e guadagnare». Menna e Nouran hanno cominciato con cinque insegnanti: ora sono arrivate a trentacinque. A oggi la loro scuola ha impartito lezioni a circa mille donne. Secondo uno studio delle Nazioni Unite del 2013, il 99,3 per cento delle donne egiziane ha subìto una forma di violenza o abuso nella propria vita. «Andare in scooter o in bicicletta rende le donne più indipendenti», spiega Menna, «ma anche più protette dal rischio di maltrattamenti. Nei mezzi di trasporto pubblici, come metro e autobus congestionati, le donne possono essere facilmente vittime di molestie».

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Giulia Cerqueti

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