Tutte pazze per lo yoga
Una disciplina che regala equilibrio ed energia. Un antidoto contro l’ansia e lo stress. E, ovviamente, un toccasana per i disagi da reclusione domestica. Allieve e insegnanti raccontano perché, quando si iniziano i corsi online, non si può più farne a meno.
Restrizioni, quarantena, isolamento. Giornate che trascorrono sospese tra incertezza, precarietà, attesa, generando ansia, stress, inquietudine. Durante la pandemia, in molti si sono avvicinati allo yoga per provare a gestire le emozioni negative e recuperare un po’ di equilibrio. Per tornare a percepire in modo consapevole quel respiro che spesso è stato trasformato in affanno. Il web ha registrato un boom di corsi online e applicazioni, pensati soprattutto per i principianti, con una grande varietà di proposte, dalle più meditative alle più dinamiche. Donne di tutte le età si sono appassionate a una disciplina orientale che è anche uno stile di vita e che, attraverso un insieme di pratiche e di insegnamenti, guida verso il benessere interiore ed esteriore.
Il seguito sulla rivista
Giulia Cerqueti
Meditare con lo yoga rischio od opportunità?
Gentile Redazione, vi scrivo in merito all’articolo pubblicato sul numero di aprile, Tutte pazze per lo yoga. Anch’io l’ho praticato per circa 15 anni, ma poi sono emersi problemi spirituali molto gravi, per i quali ho dovuto ricorrere, per due anni, all’aiuto del Centro Gerasa della diocesi di Milano, che è un centro esorcismi. Lì ho compreso che questa disciplina può essere un pericolo…
Irma Zerboni, Milano
Risponde don Roberto Ponti sacerdote della società San Paolo
«Pareri contrastanti creano interrogativi sulla pratica dello yoga da parte dei cristiani. Si tratta di un’attività sportiva o spirituale? È più in gioco il corpo o lo spirito? Il coinvolgimento profondo in questa pratica genera raccoglimento e percezione più diretta del sacro, e ciò accade anche in ogni attività in cui la persona è immersa in un percorso intenso. Un cristiano, abituato alla lettura della Parola di Dio e alla preghiera, personale e liturgica, non dovrebbe avere difficoltà a impedire che la sua fede vacilli a causa di influenze esterne. E questo può valere per tante situazioni della vita in cui il proprio credo religioso è messo in discussione. La formazione, la crescita e la pratica della fede devono occupare un posto adeguato e conforme al livello delle interazioni che si vivono. Talvolta è ciò che manca, e apre brecce pericolose. Chi pratica yoga deve essere cosciente che il punto di arrivo, che può essere assegnato da chi guida l’esercizio, è rientrare sempre di più in sé, con le proprie forze, fino a ottenere una sorta di fusione nel tutto, dove non c’è posto per nessun altro. Nella preghiera e nella meditazione cristiane – e anche nello yoga praticato con queste disposizioni – si cerca l’incontro con Dio. Il rientrare in sé stessi ha perciò come scopo quello di disporsi a ricevere quel che il Signore vuole dare. Non un perdersi in un tutto, così vicino al vuoto e all’indifferenza, ma il coinvolgersi totalmente nel progetto d’amore di Dio. Lo yoga, come altre attività con una forte base spirituale, può aiutare a rendere più chiara e viva la fede nel Signore Gesù».