Mamme nonostante tutto

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A dispetto della pandemia, in alcune zone della nostra penisola, tra il 2020 e il 2021, è aumentato il numero dei bebè. Una positiva inversione di tendenza, a cui si associa un calo dell’infertilità e dei parti prematuri. Nel contempo, la lunga permanenza tra le mura domestiche ha anche favorito, in molti casi, il dialogo tra genitori e figli.

Le mamme sono un po’ come la vita. Tenaci, inarrestabili, indomabili e combattive anche davanti alle sfide più grandi. Anzi, a volte verrebbe da pensare che, più le si minaccia, più finiscono per dimostrare che non c’è carestia, non c’è guerra, non c’è pandemia che le possa scoraggiare.

Nuove mamme, nonostante il covid

Nelle ultime settimane le principali agenzie di stampa hanno lanciato l’allarme sulla preoccupante diminuzione del tasso di natalità rilevata dall’Istat in Italia fino a novembre 2020, in calo del 3,8 per cento rispetto al 2019. Per il nostro Paese, attualmente in grave crisi sanitaria ed economica, si tratta di un dato poco incoraggiante, che tuttavia va contestualizzato e interpretato tenendo conto di alcune importanti considerazioni. Tra queste, c’è il fatto che la nostra penisola è da tempo in costante recessione demografica, con un drammatico crollo del 27 per cento dal 2008 al 2019, anno in cui è stato raggiunto il record negativo assoluto nel numero medio di figli per donne residenti (1,27) e per cittadine italiane (1,18), ampiamente al di sotto della soglia del ricambio generazionale di due bebè a coppia. C’era stato un cauto ottimismo su un baby boom senza precedenti a distanza di nove mesi dalla convivenza forzata e ravvicinata delle coppie in lockdown, ma non ci sono ancora dati consolidati che possano dirci se questa inversione di tendenza sia effettivamente avvenuta.

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Federica Schiavon

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