Ricordando Simone Weil

112 anni fa nasceva il 3 febbraio Simone Weil, filosofa, mistica e scrittrice francese. Morta a 34 anni, è stata etichettata in molti modi , «rivoluzionaria anoressica, cristiana suicida, militante contemplativa, cattolica senza battesimo, comunista senza tessera». Ma, in realtà, è stata una donna libera da qualsiasi cliché, inclassificabile, radicale, appassionata. Il suo pensiero, complesso e sfaccettato, messo continuamente alla prova con la vita e con i fatti, ancora oggi mette in crisi gli studiosi che invece vorrebbero inscatolarla in qualche categoria.

«Il grado di probità intellettuale che in virtù della mia vocazione specifica è per me obbligatorio», scriveva Simone Weil, «esige che il mio pensiero sia indifferente a tutte le idee senza eccezione, parimenti accogliente e riservato nei riguardi di tutte. Così come l’acqua è indifferente agli oggetti che vi cadono dentro; essa non li pesa; sono gli oggetti che vi si pesano dopo un certo tempo di oscillazione».

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