Sfide Future
La pandemia, che sta mettendo a dura prova il sistema, ha accelerato tanti processi, non solo economici, ma anche sociali, ambientali, culturali. E non è solo una questione di debito e di soldi: è arrivato il momento di adottare uno sguardo solidale, rivolto alla comunità, non ripiegato sull’interesse individuale.
Il 2021 pone il nostro Paese di fronte a grandi sfide. La pandemia sta mettendo a dura prova il nostro sistema, ha fatto da acceleratore di tanti processi, non solo economici, ma anche ambientali, demografici, culturali. Negli ultimi dodici mesi (tanto è passato dal primo caso di Codogno), parallelamente a una crisi sanitaria di vasta portata, se n’è sviluppata una economica di proporzioni immani, in cui il crollo dei contratti a termine o del ricorso a interinali è solo la premessa delle centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio in Italia. Un debito pubblico già enorme è lievitato ancora di più, tra minori entrate da una parte e ristori dall’altra. Ma la dimensione della sfida è europea: il piano Next generation Eu ha stravolto le politiche di austerità che caratterizzavano l’Unione fino a non molto tempo fa e ha messo in campo 750 miliardi di euro, metà a fondo perduto e metà a tassi più che agevolati. Soldi che dovranno essere investiti in transizione verde, ammodernamento digitale, inclusione sociale e dei quali una bella fetta arriveranno all’Italia: 209 miliardi. I piani nazionali dovranno essere presentati entro aprile (tra due mesi), ma la Commissione europea ha chiesto di anticipare i tempi in modo da poterne discutere e correggere eventualmente il tiro. Per l’Italia, per l’Europa, è una straordinaria occasione di modernizzazione. Sono tanti soldi, che devono essere investiti bene e in modo trasparente, che non possono essere visti come una grande manovra finanziaria che eroga risorse in mille rivoli.
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Thomas Bendinelli