Van Gogh l’estasi del colore

La grande popolarità di Vincent Van Gogh in Italia è dovuta anche alla passione per il geniale artista di Marco Goldin, che dal 1996, con la sua società Linea d’ombra, ha curato e organizzato ben sei mostre di successo su di lui. Quella aperta a Padova al Centro San Gaetano fino all’11 aprile 2021, dal titolo Van Gogh. I colori della vita, è comunque la più ampia e completa mai realizzata nel nostro Paese, con 83 opere del pittore olandese e 45 di impressionisti a lui vicini (Gauguin, Millet, Seurat, Signac e altri). L’esposizione si apre con il celeberrimo Autoritratto con cappello di feltro grigio, una tela del 1887 che segna la svolta del colore nella vita artistica del pittore. Lui, arrivato a Parigi, conosce Georges Seurat, maestro dell’Impressionismo, e dipinge quel capolavoro la mattina stessa dell’incontro. È l’omaggio di Vincent a colui che più di ogni altro aveva scosso dalle fondamenta l’arte impressionista. Poi Van Gogh parte per la Provenza, verso la luce del Sud. Scrive a un amico che ora è pronto ad armonizzare gli estremi del colore e a respirare il giallo del grano e del sole. Vuole sulle tele l’esplosione delle luci nuove e intense che trafiggevano la sua anima tormentata, la visione radiante e mutevole della natura come nessuno l’aveva mai dipinta prima. Nel 1888 realizza Alberi da frutto tra i cipressi e Il seminatore.

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Tina Lepri

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