L’alba di un nuovo inizio

Getty images

L’Italia potrà ripartire solo se sarà in grado di valorizzare i saperi, la storia, i beni culturali, l’accoglienza, la biodiversità agroalimentare, i paesaggi. Il Paese, che è stato tra i più devastati dal coronavirus, porterà a lungo le ferite della crisi economica. Però riuscirà a risollevarsi, come ha già fatto altre volte in passato. E riuscirà a farlo meglio se sarà in grado di accogliere i segnali e i messaggi, come suggerisce papa Francesco: «Supereremo questa emergenza, ma solo se tutti saremo più vicini all’ambiente. Questo è un tempo di coerenza. Dobbiamo riconnetterci con il nostro ambiente reale».

Colleen e Marvin Hewson sono due pensionati di Clinton Township, un sobborgo di Detroit, negli Stati Uniti. Arrivati in Italia ai primi di marzo, il 7 dovevano entrare a Pompei, e realizzare così il sogno di una vita. Bloccati dal lockdown, hanno atteso pazientemente e a fine maggio hanno potuto finalmente visitare il sito archeologico. Piccola storia aneddotica che spiega cosa rappresenti l’Italia per il resto del mondo: luogo della cultura, della storia, del clima mite e del buon vivere. Nonostante le dimensioni contenute, siamo ancora il Paese al mondo con il più alto numero di siti Unesco: 55. «Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura e sulla bellezza, aiuta il futuro e favorisce un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più competitiva», aveva detto lo scorso anno il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci in occasione della presentazione del rapporto Io sono cultura 2019. Quest’anno, con una pandemia in mezzo, Realacci sottolinea che «se si vuole far ripartire l’economia è necessario occuparsi di cultura». E che sarebbe un errore gravissimo pensare che la cultura venga dopo il resto. Il presidente di Symbola usa il concetto del soft power per descrivere l’impatto del sistema culturale sull’insieme dell’economia. Cultura, innovazione, creatività, giovani, donne, comunità si legano e si intrecciano come non mai in questo ambito. Il digitale può aiutare il processo di promozione e valorizzazione dei siti.

Il seguito sulla rivista

Thomas Bendinelli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *