La resistenza civile delle donne

Il 25 aprile è una data simbolo di democrazia e di libertà, è il giorno che celebra la Liberazione dal nazifascismo, con la riconquista di Milano e l’ordine lanciato dal Comitato di liberazione nazionale alta Italia (Clani) di insurrezione generale nei territori ancora schiacciati dall’occupazione.

Ma quale fu il contributo delle donne alla Resistenza? I dati dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) stimano che le partigiane siano state circa 35 mila, molte delle quali pagarono con la morte o subirono arresti, torture e deportazioni. A guerra conclusa, alle donne italiane saranno assegnate 19 medaglie d’oro al valore militare, di cui 15 alla memoria. Poche, pochissime videro, quindi, riconosciuto il merito della loro lotta. Per lungo tempo il loro ruolo nel movimento di liberazione nazionale è stato definito come semplice «contributo», «un termine che denota una visione decisamente paternalistica», spiega Roberto Chiarini, professore di Storia contemporanea e di Storia dei partiti alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano e presidente del Centro studi e documentazione sul periodo storico della Repubblica sociale italiana di Salò. 

Il seguito sulla rivista

di Thomas Bendinelli

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