Pasqua a porte chiuse

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Tempo di quarantena più che di Quaresima. La preparazione alla Pasqua 2020 è stata, infatti, caratterizzata, in Italia, dalla sospensione di tutte le celebrazioni liturgiche con i fedeli, ovvero delle messe, feriali e festive, e perfino dei funerali. Misure decise dal governo italiano e accettate dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) in totale collaborazione, pur di contrastare il contagio del Coronavirus.

«Si tratta», ha spiegato la Cei, «di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica». Ma anche questa Quaresima, assolutamente inedita nella storia della Chiesa italiana, è stata un’occasione per prepararsi alla Pasqua senza trascurare la spiritualità.

Il Papa ha deciso di far trasmettere in diretta streaming la sua consueta messa mattutina, celebrata nella cappella della sua residenza, Casa Santa Marta. Un evento che non si era mai verificato in sette anni di pontificato. In questo modo Bergoglio ha voluto far sentire la sua vicinanza, offrendo le celebrazioni «per gli ammalati di questa epidemia di Coronavirus, per i medici, gli infermieri, i volontari che aiutano tanto, i familiari, per gli anziani che stanno nelle case di riposo, per i carcerati che sono rinchiusi».

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di Francesco Grana

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