L’odio che semina odio non sicurezza
Se anche riuscisse a Netanyahu di uccidere, sterminare, trucidare, annientare tutti quelli che, a torto o a ragione considera nemici del suo Paese, se anche gli riuscisse di prendere la terra dal fiume al mare annettendo parte del Libano e dando Gaza ai coloni ebrei che già scalpitano per costruirci sopra le proprie case, se anche gli riuscisse di cacciare i caschi blu dell’Onu (e speriamo che non sia già successo mentre andiamo in stampa), se anche gli riuscisse di continuare a ricevere le armi statunitensi per sparare anche contro i nostri soldati italiani che difendono la pace, ebbene tutto questo non garantirebbe mai la sicurezza dello Stato. La legge del più forte, che non guarda in faccia nessuno e bombarda civili innocenti con la scusa di debellare il terrorismo, pone le basi perché l’odio cresca a dismisura. Perché metta radici e perché, accecato dai torti subiti, esploda con ancora maggiore violenza. Aumenta l’antisemitismo in tutto il mondo, frutto avvelenato di una politica che non cerca dialogo, che non fa distinzioni, che spara nel mucchio colpendo bambini, donne, giovani e adulti che vorrebbero solo vivere in pace la loro esistenza.
Il seguito sulla rivista.
di Annachiara VAlle