Il musicista europeo

A 250 anni dalla nascita, ricordiamo Gaspare Spontini, compositore marchigiano che ha contribuito a fare l’Europa. Un visionario che conquistò anche Napoleone e Guglielmo III di Prussia.

Gaspare Spontini ha il non comune privilegio di aver dato il suo cognome al borgo marchigiano in cui nacque il 14 novembre del 1774. Situato in provincia di Ancona, nel 1939 il Comune ha aggiunto al suo nome quello del musicista, di cui si celebrano quest’anno i 250 anni dalla nascita. Maiolati Spontini è posto in cima a una collina a 412 metri sul livello del mare. Si raggiunge in pochi minuti di automobile da Jesi, altro borgo marchigiano legato al nome di un grande musicista: Giovanni Battista Pergolesi. Quest’ultimo visse solo 26 anni, fra il 1710 e il 1736, ma ci ha lasciato un immortale capolavoro: lo Stabat Mater per contralto, soprano, archi e basso continuo. Uno dei brani più sublimi della musica sacra. A lui è intitolato il teatro della cittadina, realizzato fra il 1790 e il 1798. Ma Jesi è un posto un po’ speciale, perché ha dato i natali anche all’imperatore Federico II di Svevia e a campioni dello sport come Roberto Mancini, Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, straordinarie fiorettiste che sulle pedane della scherma hanno fatto il pieno di medaglie olimpiche e mondiali.
Le celebrazioni per l’anniversario della nascita di Spontini si sono aperte il 16 marzo scorso al Teatro Pergolesi con un concerto diretto da Riccardo Muti (alla guida dell’orchestra giovanile Luigi Cherubini), che ha presentato capolavori dei due giganti della musica nati in questo lembo di terra. Prima lo Stabat Mater, poi l’omaggio a Spontini con l’Ouverture da La Vestale e due arie da Agnese di Hohenstaufen e La Vestale.
Nato in una famiglia umile, Spontini fu l’unico, tra cinque fratelli, a non scegliere la vocazione religiosa. La passione per la musica lo porta a studiare al Conservatorio di Napoli. A 22 anni compone la sua prima opera teatrale (Li puntigli delle donne), ma poi costruisce il suo successo in Europa. Prima a Parigi (dove resta 17 anni alla corte di Napoleone), in seguito a Berlino (dove lavora per vent’anni presso il re di Prussia Federico Guglielmo III). «Gaspare Spontini è stato un compositore pienamente europeo. Capace di leggere, spesso in anticipo, i grandi cambiamenti culturali e politici che hanno attraversato l’Europa nel tempo in cui è vissuto», dice Cristian Carrara, direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini. Muti fa notare che «Spontini è uno dei compositori italiani che, insieme ad altri, ha fatto l’Europa prima dei politici e degli economisti».

Il seguito silla rivista.

di Roberto Zichittella

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