La bella Italia
Le Bandiere arancioni del Touring club italiano certificano l’eccellenza dei piccoli borghi e dei luoghi più suggestivi del nostro Paese. L’associazione ne ha assegnate 281 per il triennio 2024-2026.
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Bandiere arancioni. Quel logo, tipo cartello stradale, che incontriamo spesso all’ingresso di borghi dimenticati o di luoghi suggestivi della nostra Italia più autentica. Pensiamo subito a un’Italia bella, ospitale, che ci piace. Le celebri bandiere, infatti, sono proprio questo: una felice intuizione del Touring club italiano per prendersi cura del Paese come bene comune, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei territori, soprattutto di quelli meno noti, educando alla bellezza del paesaggio e alla cura dell’ambiente. Una certificazione doc, insomma.
Quest’anno, durante la giornata inaugurale della Borsa internazionale del turismo (Bit), lo scorso febbraio, l’associazione ha assegnato le 281 bandiere del triennio 2024-2026, confermandone 277 sottoposte alla verifica triennale e premiando quattro nuove località del Centro-Sud: Apecchio (in provincia di Pesaro-Urbino), Bagnone (Massa e Carrara), Sinalunga (Siena), Roseto Valfortore (Foggia).
Un miglioramento continuo
Il riconoscimento viene assegnato in modo rigoroso, ha una validità di tre anni e premia le realtà più virtuose. Secondo i dati emersi dall’analisi del 2023, ha spiegato durante la premiazione Isabella Andrighetti, manager of tourism development and certification programs del Touring, «il 67 per cento dei Comuni Bandiera arancione ha registrato un punteggio più alto rispetto a quello del 2020. I Comuni certificati – che già si distinguevano per elevati standard qualitativi – hanno migliorato ulteriormente la propria accoglienza, dimostrando un impegno crescente nella tutela e nella valorizzazione del loro patrimonio storico-culturale, paesaggistico e ambientale. Il sistema ricettivo e ristorativo, per esempio, è stato potenziato nel 50 per cento dei Comuni, mentre la sostenibilità ambientale ha visto un ulteriore miglioramento nel 75 per cento dei borghi. Tra questi, il 54 per cento si è distinto per una gestione particolarmente virtuosa dei rifiuti. Il 90 per cento dei Comuni, inoltre, ha sviluppato una forte vocazione green, confermata anche dall’installazione di oltre 700 colonnine di ricarica per veicoli elettrici su tutto il territorio italiano. Un risultato sorprendente se si pensa che più della metà dei Comuni italiani (58 per cento) non ha punti di ricarica di accesso pubblico installati nelle proprie aree di competenza».
Tanta bellezza, dunque. Accompagnata a un coinvolgimento virtuoso delle comunità locali. Bellezza e sobrietà. Bellezza e trasparenza. Ma anche bellezza e inclusività sociale, soprattutto nell’offerta di servizi rivolti al turista. L’Italia bella, pulita e giusta. Piccoli borghi a volte dimenticati o nascosti, da visitare in modalità slow, rispettando l’ambiente e gli abitanti.
Il seguito sulla rivista.
di Gianni Di Santo