Caccia al tesoro (nascosto)

L’associazione I borghi più belli d’Italia, che ha lo scopo di valorizzare i piccoli paesi esclusi dalle rotte turistiche principali, ha di recente aggiunto al suo elenco sette nuove località. Scopriamole insieme. 

L’Italia è la terra della bellezza. Lo sanno bene i turisti internazionali che vengono nel nostro Paese ad ammirare la storia millenaria, i musei e le chiese, i palazzi e le piazze dove l’arte è di casa.
Ma c’è anche un’altra Italia, certamente più nascosta, ma non meno preziosa. Si tratta dei borghi presenti in gran parte del nostro Paese. Piccoli Comuni disseminati nei territori a tradizione agricola e pastorale, spesso anche mercantile, in cui la cultura e le tradizioni di un’antica civiltà vengono vissute, in un’ottica nuova, anche nella nostra epoca. Minuscoli borghi dove la cultura è la benvenuta e dove l’accoglienza non è solo un’occasione di buon turismo alternativo, ma vero sentimento di un popolo.
Un patrimonio ben difeso dall’associazione I borghi più belli d’Italia, che rappresenta il meglio che la penisola nascosta ha da offrire al mondo. Questi borghi, come ben descritto nella pagina web, costituiscono un grande museo a cielo aperto, il cui tratto distintivo è appunto la bellezza, intesa come «promessa di felicità», come l’atmosfera che si sprigiona da un paesaggio o il fascino del tempo che passa. «Dai villaggi-fortezza ai borghi medievali, dai borghi di mare a quelli di montagna, dai castelli ai villaggi rurali: la scelta è infinita», si legge sul sito www.borghipiubelliditalia.it. «I borghi hanno un ritmo più lento rispetto alle città, sono luoghi in cui è possibile percepire il fluire delle stagioni e l’equilibrio tra uomo e natura, e trascorrere del tempo insieme alle comunità locali, che hanno fatto dell’ospitalità e del buon vivere il loro tratto distintivo».
Il turista che va per borghi, si spiega, è un turista che sostiene le comunità «borghigiane» nel loro sforzo di mantenere viva la bellezza del luogo e può, quindi, essere considerato un «azionista della bellezza».
Ogni anno l’associazione stila la classifica dei nuovi borghi più belli. Così, lo scorso novembre, ha deliberato l’ammissione di sette nuove località: Maccagno Imperiale (Varese), Badalucco (Imperia), Monteprandone (Ascoli Piceno), Giano dell’Umbria (Perugia), Palena (Chieti), Frigento (Avellino), Agira (Enna). Con questi nuovi ingressi l’associazione raggiunge quota 361 borghi, tutti valutati positivamente dopo un procedimento selettivo di certificazione, che conta 72 parametri. Per i Comuni che ottengono il riconoscimento, si tratta di una grande occasione di sviluppo sia economico, sia sociale, ma anche dell’assunzione di una responsabilità importante nei confronti degli altri componenti della rete e, più in generale, nei confronti dell’Italia dei Borghi. La serietà della selezione è una garanzia nei confronti dei potenziali visitatori italiani e stranieri e un incentivo, per coloro che non vengono ammessi, a migliorare il borgo in termini di conservazione, qualità della vita per i residenti, accoglienza per i turisti.

Il seguito sulla rivista.

di Gianni Di Santo

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