Il branco che è in noi
In questa estate e in questo inizio autunno così disastrati mi sono chiesta come sia possibile che accadano fatti come quelli riportati nelle cronache. Gli stupri di gruppo, le violenze contro le donne, le morti sul lavoro, il razzismo che riemerge. C’è un filo conduttore tra questi eventi in apparenza distanti. Ed è quell’individualismo che porta ciascuno a credere di avere ragione sugli altri, che la propria posizione e il proprio guadagno possano e debbano essere difesi “contro” e non “con” gli altri. E così si crede di avere il diritto di sottomettere le persone, di pagarle meno rispetto a quanto lavorano, di piegarle ai propri voleri. Che sia il maschio di turno convinto che le donne siano solo oggetto di piacere (tanto più se sono seducenti e libere), il datore di lavoro che deve fare profitto a tutti i costi, l’ultras della curva cui gli altri tifosi devono obbedienza, l’automobilista arrabbiato che non sopporta la lentezza degli altri guidatori, sono sempre più frequenti le situazioni in cui a prevalere è la posizione del più forte anche a costo della vita di qualcuno.
Il segiotosulla rivista.
di Annachiara Valle