Van Gogh genio, culto, mito

Il 2023 è dedicato al grandissimo e tormentato pittore olandese, a 170 anni dalla nascita. Per ricordarlo, mostre internazionali, elaborazioni teatrali, esposizioni multimediali.

«I tuoi quadri geniali sono ovunque come milioni di cuori che battono all’unisono per te. Il 30 marzo, per festeggiare i 170 anni della tua nascita, fisserò il cielo illuminato per ritrovarti nel dipinto che più amo: Notte stellata». È solo uno dei tanti appassionati messaggi lasciati sul libro della mostra Van Gogh a Roma, a Palazzo Bonaparte, fino al 26 marzo. Sono cinquanta le opere, travolgenti e mitiche, che accompagnano i visitatori nelle sale, alla scoperta della vita e dello stile unico e inimitabile che hanno fatto di Vincent Van Gogh uno dei pittori più idolatrati della storia dell’arte.
Percorrendo i due piani dell’esposizione, tra numerose testimonianze biografiche tratte da 750 documenti e dalle struggenti lettere scambiate con il fratello Theo, si viene travolti da un incendio di forme e colori, in un viaggio vertiginoso che non ha né meta, né destinazione. Una salutare perdita di identità che trasporta i visitatori in «ideali dimensioni fisiche e mentali, dove lo spazio e il tempo sono alterati da forte passione ed entusiasmo», come scrive Theo nella lettera numero 133, che illustra alcuni quadri in mostra: il famoso Autoritratto, occhi verdi e sguardo fiero e penetrante, La collina di Montmartre, le tele Angolo di prato e Fiori in un vaso blu.
Sono più di 200, finora, gli avvenimenti internazionali in cantiere per omaggiare il pittore. Mostre, elaborazioni teatrali tratte dal ricco carteggio tra Vincent e Theo, esposizioni multimediali − come a Napoli nella chiesa di San Potito fino al 30 aprile − o commedie musicali, come Van Gogh Cafè al teatro degli Arcimboldi di Milano.
Notevole per numero di opere è Da Van Gogh a Picasso. Gli inventori del moderno, alla National Gallery di Londra dal 25 marzo al 13 agosto.
Fino al 10 aprile, al Van Gogh Museum di Amsterdam si potrà, invece, ammirare la mostra Choosing Vincent. Portrait of a family history, che fa luce sul ruolo avuto dai successori del pittore nella salvaguardia dei capolavori oggi custoditi al museo: un omaggio soprattutto alla moglie di Theo, Johanna Bonger Van Gogh, che si prese cura dell’incredibile raccolta di quadri dispersi dopo la morte di Vincent.

Il seguito sulla rivista.

di Tina Lepri

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