Missione solidarietà

Caritas ha aperto a Iasi, in Romania, un centro di accoglienza per i profughi ucraini fuggiti dal conflitto. Qui si offrono scuola ai bambini e lavoro alle donne, oltre a vestiti, alimenti, medicine.

Nel centro sociale per i rifugiati ucraini della Caritas diocesana di Iaşi, capitale culturale della Romania, Natasha sorride con i suoi grandi occhi celesti, mentre è impegnata a smistare gli indumenti destinati alla distribuzione. Ha 40 anni ed è ucraina, è arrivata a marzo scorso dalla zona di Odessa. Non ha famiglia, è venuta da sola e ha deciso di stabilirsi in questa città rumena, dove ha trovato accoglienza e la possibilità di ripartire da zero e ricostruire la sua vita.
Oggi vive in una struttura presso un monastero di suore dell’Opera don Guanella. Al momento i rifugiati presenti sono otto, spiega, ma prima a essere ospitati erano in trenta. La giovane è impiegata dell’associazione diocesana, che le ha offerto un’occupazione: lavora a tempo pieno al centro sociale come interprete e nei vari servizi. Oltre a questo impiego, Natasha ha trovato anche un secondo lavoro, serale, come aiuto cuoca in un ristorante.
«Ora ha deciso che vuole imparare a guidare e prendere la patente, per conquistare la completa autonomia», racconta Radi Huzum, coordinatore del progetto Caritas per i rifugiati ucraini. Huzum e Celina Romila, assistente sociale del centro, osservano: «Con la sua forza e la sua determinazione, rappresenta un esempio straordinario. È uno stimolo per gli altri rifugiati, li sprona a seguire i corsi di lingua rumena per integrarsi».
Il centro sociale è stato inaugurato a giugno, nell’ambito del programma nazionale di intervento nelle situazioni di emergenza di Caritas Romania, con il supporto di Caritas internationalis e Caritas italiana. L’obiettivo è fornire supporto ai rifugiati ucraini che hanno deciso di stabilirsi nel Paese della penisola balcanica. «La maggior parte sono donne, molte con bambini, e anziani», spiega Romila. «Attualmente nel centro ci sono trecento persone registrate, dai 38 ai 77 anni. Offriamo corsi di rumeno, consulenza psicologica e legale, programmi educativi per i bambini. Aiutiamo a gestire e risolvere i vari problemi quotidiani e burocratici, dalla casa alla ricerca del lavoro, dalla scuola per i figli ai documenti per il medico, dalle bollette alla fornitura di alimenti e indumenti, quando abbiamo abbastanza donazioni. Ai rifugiati offriamo anche dei social voucher (buoni sociali) che possono usare per acquistare beni di prima necessità».

Il seguito sulla rivista.

di Giulia Cerqueti

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