David Maria, l’italiano che amava l’Europa

Il tweet del suo amico e portavoce Roberto Cuillo era arrivato nella notte. Annunciava la morte del presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli. A soli 65 anni si era spento, nell’ospedale di Aviano dove era ricoverato dal 26 dicembre, uno dei costruttori più attenti e sensibili di bene comune. Un bene praticato non a parole, ma con i fatti che lo portavano ad ascoltare tutti, a indagare i problemi, a cercare soluzioni e strade per una Unione europea inclusiva. Che proteggesse gli ultimi, i lavoratori, i poveri. Lui, che nel 1989 era a Berlino a picconare il Muro che stava cadendo, non tollerava che se ne costruissero altri, «contro persone che chiedono riparo dal freddo, dalla fame, dalla povertà», che si usasse il filo spinato, facendo diventare così i confini dell’Europa, «in alcuni casi, confini tra morale e immorale, tra umanità e disumanità». Se n’è andato da uomo gentile, sorridente, ma fermo sui principi e sui valori.

Il seguito sulla rivista.

di Annachiara Valle

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