L’anno d’oro dell’Italia

In questi dodici mesi il nostro Paese si è distinto in tantissime discipline, dal calcio all’atletica, dal tennis alla pallavolo, vincendo a mani basse e regalandoci meravigliose soddisfazioni.

Sui campi di gara del 2021 l’Italia è una specie di re Mida, rende azzurro tutto ciò che tocca. Oltre l’immaginario, oltre l’immaginabile. Mai a memoria s’è vista un’annata così, con successi che vanno dall’Europeo di calcio alla staffetta 4×100 olimpica, passando per discipline d’altri mondi, che a malapena ricordiamo d’avere, come il football americano, di cui il nostro Paese ha vinto il titolo europeo, il 31 ottobre, quasi sotto silenzio. It’s coming Rome (Sta venendo a Roma) resterà nella storia come il motto di questa lunga stagione iniziata a marzo con sette coppe del mondo (una generale sulla tavola e sei di specialità) spartite tra sci alpino, sci di fondo, slittino e snowboard e finita dove ancora non sappiamo, perché bisogna attendere la fine dell’anno per il bilancio definitivo, che ha comunque già sforato in meglio ogni previsione.
It’s coming Rome è lo sfottò che storpia lo slogan It’s coming home (Sta venendo a casa), con cui gli inglesi alla vigilia della finale europea, in programma a Wembley l’11 luglio, promettevano alla regina di riportarle una coppa nel calcio, sport che si vantano d’avere inventato, senza riuscire a vincere titoli dal Mondiale in casa del 1966. Sognavano di ripetere quella notte di oltre mezzo secolo prima, ma gli azzurri di Mancini hanno rovinato la festa rubando anche la frase simbolo e vendicando un’altra diversa epoca, quella di Italia 90 e del Mondiale perso in casa. Non a caso per tutti gli Europei hanno cantato l’inno Notti magiche, inseguendo un goal, di cui solo i veterani potevano avere un ricordo d’infanzia sbiadito.

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di Elisa Chiari

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