La musica come missione
Il maestro Riccardo Muti compie 80 anni il 28 luglio. Una carriera folgorante, che lo ha portato a dirigere le orchestre più importanti del mondo e a dirigere, al QUirinale, il concerto di apertura dell’incontro del G20 della cultura.
Il 28 luglio Riccardo Muti ha compiuto ottant’anni entrando così nell’olimpo dei grandi patriarchi della direzione d’orchestra. «Io forse sono fra gli ultimi rappresentanti di un mondo che sta finendo, il destino mi ha aiutato, ho suonato con grandi artisti, orchestre prestigiose che mi hanno fatto l’onore di scegliermi come direttore», ha detto tre anni fa. Ha poi aggiunto: «Per me gli ultimi cinquant’anni sono stati un periodo bellissimo di lavoro e successi, ma anche di lotte, combattimenti, prese di posizione e tante lamentazioni. Scelga lei a quale profeta biblico potrei essere paragonato, forse Geremia». Muti arriva al traguardo brontolando contro un’Italia che trascura la cultura e l’educazione musicale («da anni imploro i governi di ogni colore»), contro i registi che a suo dire stravolgono il senso delle opere, contro l’approssimazione e la faciloneria. Ma Muti non è tipo da dire «ai miei tempi», anche perché il suo tempo è anche qui e ora, con i molti impegni di un’attività rallentata solo a causa della pandemia. Nato a Napoli, dove ha studiato al Conservatorio, ma cresciuto in Puglia, il maestro ama ricordare il suono delle bande nelle feste e nei funerali. «Quelle marce funebri sono state il mio primo approccio musicale», confida con un po’ di nostalgia. Dopo gli studi e il diploma in composizione e direzione d’orchestra, la sua carriera è stata folgorante. Nel 1967 vince il prestigioso concorso Cantelli, l’anno dopo viene nominato direttore musicale del Maggio fiorentino, un incarico che manterrà fino al 1980, con numerosi ritorni sul podio a Firenze, anche in tempi recenti. Mezzo secolo fa, nel 1971, riceve una chiamata da Herbert von Karajan, che lo invita a dirigere Don Pasquale al Festival di Salisburgo. Da allora resta molto legato alla manifestazione salisburghese e all’Orchestra dei Wiener Philarmoniker. Ormai direttore di spicco sulla ribalta internazionale, dirige la Philarmonia Orchestra di Londra (dal 1972 al 1982, anche con numerosi incisioni discografiche) e fra il 1980 e il 1992 viene chiamato a guidare la Philadelphia Orchestra.
Il seguito sulla rivista
Roberto Zichittella