Punteggiatura

Credo che poche cose siano così immateriali come la punteggiatura.

Ciò non di meno ha una grandissima importanza nell’avvicinare il più possibile la parola scritta alla ricchezza e alle sfumature del linguaggio non verbale (gesti, intonazioni della voce, timbro, postura…). Moltissime emozioni scritte, anche quelle della grande letteratura, non ci sarebbero mai arrivate tanto vive e coinvolgenti senza quei piccoli, umili segni sulla carta. Puntini di sospensione e tratteniamo un po’ il fiato; un bel punto esclamativo e ci allarmiamo; uno interrogativo ci invita, invece, garbatamente a una libera riflessione. In questi lunghi e pesanti mesi avremmo avuto tanto bisogno di punti interrogativi. L’incertezza, infatti, non si esorcizza con il punto e a capo, e tanto meno con quello esclamativo. L’incertezza, il timore e la paura si gestiscono condividendo domande alle quali tutti stiamo cercando di dare una risposta.

Il seguito sulla rivista

Agnese Moro

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